Il Premio Racconti nelle Rete e la scrittrice Carmen Verde a Capua il luogo della Lingua

Capua. Sabato 14 gennaio alle 18 presso il Circolo dei lettori di Capua – Cose d’Interni Libri verrà presentata la nuova antologia del premio “Racconti nella Rete” edita da Castelvecchi. A seguire l’incontro con la scrittrice Carmen Verde e il suo libro “Una minima infelicità” (Neri Pozza).

Intervengono Demetrio Brandi, presidente del premio, e gli autori Cesare Cuscianna e Miriam De Marco, vincitori del premio 2022. L’incontro vedrà la partecipazione di alcuni ex vincitori come Davide Deidda, Ottavio Mirra, Luigi Giampetraglia, Maria Sordino, Marco Floridia, Marianna Guida, Ida Raiola, Ersilia Crisci. L’attrice Piera De Cesare leggerà alcuni brani tratti dai racconti vincitori.
Inoltre sarà proiettato il cortometraggio “Quando una storia è solo una storia” di Nicola Buoso, vincitore della sezione corti 2022 del premio Racconti nella Rete. Il cortometraggio, prodotto da LuccAutori e Scuola di Cinema Immagina, vede protagonisti gli attori Simone Floreani, Gloria Tonini e Viorica Goltiescu. Regia di Giuseppe Ferlito.

La ventunesima edizione di Racconti nella Rete si caratterizza per l’alta qualità dei racconti che hanno partecipato al premio, senza timore di smentita diventato un riferimento per gli autori esordienti che vogliono farsi conoscere al grande pubblico. Il progetto letterario permette a tutti, giovani e meno giovani, di partecipare al concorso con un racconto breve, una favola per bambini o un soggetto per cortometraggi. Il premio prende vita tutto l’anno nel sito www.raccontinellarete.it ed è sostenuto da una serie di presentazioni dell’antologia in diverse città italiane. La premiazione dei vincitori avviene nell’ambito del festival LuccAutori® , in programma a Lucca nel mese di ottobre. Scrigno di piccole storie compiute, l’antologia diventa testimonianza del tempo in cui viviamo ed espressione di tematiche sociali affrontate a volte con leggerezza altre volte con passione, sensibilità e rabbia. Espressione di una qualità letteraria in continua crescita, i racconti si caratterizzano per una prosa sempre più raffinata e variegata e con stili narrativi originali. La peculiarità del premio consiste nella pubblicazione di tutti racconti in concorso nel sito e nella possibilità che questi vengano letti e commentati dagli utenti. Questi i venticinque scrittori che hanno vinto la selezione 2022: Alberto Bassetto, GianMarco Cellini, Gabriella Cirillo, Federica Codebò, Lucia Corsale, Cesare Cuscianna, Miriam De Marco, Gabriella Gera, Antonella Landi, Maria Luisa La Rosa, Arianna Lumare, Alessio Manfredi Selvaggi, Moreno Mojana, Chiara Pardini, Maria Cristina Peruzzini, Silvia Rivolta, Marco Ruggiero, Stefania Salvi, Marzia Santella, Benedetta Scafa, Riccardo Scafati, Leonardo Schiavone, Irene Schiesaro, Oscar Tison, Paola Zaldera.

A seguire ci sarà la presentazione del libro di Carmen Verde “Una minima infelicità” (Neri Pozza). Anche Carmen, alcuni anni fa, ha vinto il premio Racconti nella Rete.

Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica.

Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione. Ogni pagina di questo romanzo ci mostra cosa significhi davvero saper narrare utilizzando una lingua magnifica che ci ipnotizza, ci costringe ad arrivare all’ultima pagina, come un naufragio desiderato. Questo libro è il miracolo di una scrittrice che segna un nuovo confine nella narrativa di questi anni.

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