Caserta. Prima di essere un’artista dalle mille sfaccettature Anna Maria Zoppi è una donna, e da donna ha da sempre raccontato le donne in modo dinamico, creativo ed al passo con i tempi. Una creatività che la Zoppi estrinseca utilizzando vari linguaggi: ha iniziato con la fotografia, da pioniera nella Casal di Principe degli anni ’80, ha continuato con la pittura e, negli ultimi anni ha esplorato anche il mondo della scrittura con due romanzi che meritano di essere letti.
Arti diverse, un unico fil rouge, la Donna rappresentata tanto nella bellezza, quanto nella fragilità. Delle donne ha raccontato il coraggio, la forza, la sensibilità, la libertà, il dolore. Ogni volta con una luce nuova, ma sempre con una grande intensità emotiva, quella che solo una donna può conoscere.
Oggi, con la sua ultima mostra Anna Maria Zoppi ritorna alle origini, all’archetipo femminile, la donna madre Terra. Gea, per gli antichi greci, dea primordiale dall’inesauribile forza creatrice, generatrice di vita. La madre terra da cui tutto ha origine e che viene usata dall’artista per creare le sue donne, le sue MATRES, che si ispirano alle Matres Matutae, le statue della singolare collezione conservate nel Museo Campano di Capua dove sarà allestita la mostra dal 31 marzo al 9 aprile.
Non ci poteva essere luogo più idoneo per ospitare questa mostra. Il vernissage si terrà il 31 marzo alle ore 17.00 nella sala convegni del Museo Campano.
La mostra sarà inaugurata dall’artista con il direttore del Museo Campano Gianni Solino. Con loro Pina Farina, Presidente dell’associazione “Noi voci di donne”, Lucia Ranucci già commissario dell’Ente Provinciale del Turismo e il ricercatore storico Gianni Di Dio.
L’incontro sarà presentato dalla giornalista Lucia Grimaldi. Le letture saranno a cura di Laura Ferrante. Il catalogo è stato curato da Jvn & T. L’ingresso è libero.