Caserta. Mercoledì 26 luglio, alle ore 16, torna l’appuntamento con Dialoghi con la Reggia. Sui social del Museo si parlerà questa volta dei progetti per l’ex area dei Passionisti.
Dialoghi con la Reggia è un’iniziativa nata nel 2020 per favorire il confronto tra il Museo e i suoi pubblici. Un incontro online per condividere con la comunità il percorso intrapreso, in uno spirito di partecipazione e responsabilità collettiva.
La Reggia di Caserta, nell’ambito del Piano Strategico “Grandi progetti beni culturali”, ha ottenuto un finanziamento di 5.200.000 euro per la realizzazione, all’interno del Complesso vanvitelliano, di nuovi spazi destinati allo studio, alla produzione e alla fruizione di arte e cultura. Tale progetto prevede anche il recupero e la rifunzionalizzazione dell’area dell’ex Convento dei Passionisti nel Bosco vecchio del Parco reale.
Il complesso dei Padri Passionisti – così chiamato da quando nel 1835 il re Ferdinando II lo destinò a sede religiosa della Congregazione della Santissima Croce e Passione di Nostro Gesù Cristo – e le superfici esterne di sua pertinenza, hanno avuto nel corso dei secoli usi differenti e la sua attuale conformazione architettonica è il risultato di un processo di trasformazione. La prima testimonianza iconografica è la Pianta generale della Reggia di Caserta disegnata da Luigi Vanvitelli. In essa l’area presenta due architetture separate. La porzione maggiore è definita da un recinto, probabilmente la cosiddetta Cappella degli Schiavi, voluta dal re per battezzare gli schiavi musulmani impiegati nella costruzione della Reggia. Sul lato opposto è disegnata l’altra costruzione, articolata in tre ambienti chiusi alla strada e aperti sul Parco reale. Le due parti apparivano come due nuclei a sé stanti, separati da un percorso interno del Bosco Vecchio.
Per conoscere i dettagli dell’importante progetto che restituirà alla fruizione pubblica questi spazi, segui la diretta sui social della Reggia di Caserta. L’appuntamento è il 26 luglio alle ore 16 sulle pagine Facebook e YouTube del Museo.