Caserta. Venerdì 27 ottobre 2023, alle ore 9.30, la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento in collaborazione con il Comune di Caserta, l’Università Luigi Vanvitelli- Dipartimento di Architettura, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, ricorda con un seminario internazionale gli studi americani condotti agli inizi degli anni Settanta sul Real Sito di San Leucio.
A 50 anni di distanza dalla mostra San Leucio. Vitalità di una tradizione. Traditions in transition, Richard Plunz, Professore Emerito della Columbia University, illustrerà gli esiti della ricerca condotta dal Dipartimento di Architettura della Pennsylvania State University di New York, con la lectio magistralis “Vicissitudini di una metodologia” .
Una metodologia, che messa a punto per indagare uno dei quartieri più poveri e violenti di Philadelphia, viene applicata da Plunz e i suoi studenti anche a San Leucio, dove dal 1971 al 1973 vengono indagate le relazioni tra l’ambiente sociale e il tessuto fisico urbano, dando vita ad un originale studio con un grado di dettaglio analitico, unico nel suo genere per la capacità di sintesi delle trasformazioni avvenute a livello di micro e macroscala e per la capacità di evidenziare la sopravvivenza del “tessuto sociale utopico” della colonia leuciana.
Gli esiti della ricerca sono rimasti fino ad oggi sconosciuti perché raccolti nel catalogo della mostra pubblicato a New York nel 1973. Dopo mezzo secolo, la pubblicazione in italiano della ricerca statunitense, diviene il pretesto per approfondire la conoscenza degli studi che hanno permesso, insieme con quelli condotti dal Politecnico di Milano, il recupero del Real Sito dallo stato di oblio in cui era caduto con la crisi dell’attività serica.
Venerdì 27 ottobre, con inizio alle ore 9.30, sono previsti i saluti istituzionali del sindaco di Caserta, avv. Carlo Marino, del Soprintendente ABAP per le province di Caserta e Benevento, arch. Gennaro Leva, del Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale di Aversa, prof.ssa Ornella Zerlenga e del presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta, arch. Raffaele Cecoro.
La sessione mattutina avrà inizio con la relazione del prof. Riccardo Serraglio, docente del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale di Aversa, sulle “Analogie e differenze tra gli irrealizzati progetti della nuova Caserta e di Ferdinandopoli” e proseguirà con l’architetto Amalia Gioia, funzionario della Sabap per le province di Caserta e Benevento, con l’illustrazione degli studi condotti sul Real Sito negli anni Settanta, ad introduzione dell’attesissima lectio magistralis di Richard Plunz.
A conclusione interverranno sull’argomento il Coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Architettura, Disegno Industriale e Beni Culturali” di Aversa, Paolo Giordano, con una relazione su restauro e contemporaneità, e il direttore del Dipartimento di Architettura, Ornella Zerlenga su “Esperienze di rilievo architettonico per la conoscenza e la valorizzazione” del sito.
La sessione pomeridiana con inizio alle ore 14.30, moderata dall’architetto Amalia Gioia, inizierà con Lorenzo Riviello che introduce l’intervento di Richard Plunz sul catalogo della mostra del 1973 tradotto in italiano.
Per la presentazione al pubblico della versione italiana del Catalogo della Mostra San Leucio. Vitalità di una tradizione. Tradition in transition George Witteborn & CO.,1018 Madison Ave, New York,1973 – Giuseppe Venditto, Frammenti, Caserta 2023 saranno presenti gli ex studenti della Pennsylvania State University: Michael Graybrook e Tim Hartung e, da remoto, George Miller, John e Helen Sysko, Mark Liebendorfer, James Stavoy, David e Vicky Beer. Gli ex allievi divenuti ormai professionisti affermati, chi a New York chi a Los Angeles, non hanno voluto perdere questo importante anniversario per discutere della ricerca universitaria e per rivedere i membri della comunità leuciana, che li aveva accolti con grande curiosità, nonostante le difficoltà di comunicazione.
Infatti, come nel 73 la comunità leuciana era stata direttamente coinvolta nell’allestimento della mostra, così per l’occasione sarà protagonista dell’ultima parte del seminario, anche attraverso gli interventi delle associazioni: “Pro Loco, “Corteo Storico”, “Circolo Sociale”, moderati dall’Assessore alla Cultura del Comune di Caserta, dott. Enzo Battarra.
Al Seminario prenderà parte una delegazione di studenti, l’I.I.S. Liceo Artistico Statale San Leucio, che occupando alcuni ambienti del Belvedere, ebbe con i suoi allievi un ruolo nell’allestimento della mostra americana.
Per l’occasione, nella Sala Ferdinando del Belvedere saranno esposte le foto di repertorio che ritraggono momenti salienti della ricerca che coinvolse l’intera comunità leuciana.
L’evento organizzato con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Caserta prevede il riconoscimento di 8 CFP per gli architetti iscritti.
STORIA DELLA MOSTRA “SAN LEUCIO. VITALITA’ DI UNA TRADIZIONE. tradition in transition”
Nel giugno 1971 Richard Plunz, giovane docente della Pennsylvania State University, arriva a Caserta con alcuni studenti per iniziare un lavoro di analisi sul Real Sito di San Leucio, utilizzando una metodologia messa a punto qualche anno prima per indagare il sobborgo di Mantua, uno dei ghetti urbani più poveri e violenti della zona orientale della città di Philadelphia.
Nei tre anni di lavoro gli studenti statunitensi si concentrano sulle relazioni tra l’ambiente sociale e il tessuto fisico urbano, dando vita ad un originale studio con un grado di dettaglio analitico unico nel suo genere per la capacità di sintesi delle trasformazioni avvenute a livello di micro e macroscala e per la capacità di evidenziare la sopravvivenza del tessuto sociale della colonia leuciana.
Durante i soggiorni casertani, gli americani stabiliscono strette relazioni di amicizia con i leuciani, che, pur non conoscendo la lingua inglese, mostrano curiosità ed interesse per il progetto che li voleva, addirittura, protagonisti della ricerca.
Lo studio si conclude nell’agosto 1973 con l’allestimento nelle sale del Belvedere degli esiti della ricerca condotta sul Vallone Civicorno e sui resti materiali del sogno di Ferdinando IV di realizzare la città ideale di Ferdinandopoli.
Nello stesso mese, a New York, viene pubblicato il catalogo della mostra interamente in inglese. L’assenza, fino ad oggi, della traduzione dei quattro volumi non ha permesso di conoscerne la portata.
Il seminario di studi, a cinquanta anni di distanza dal lavoro newyorkese, ha lo scopo di far luce sugli esiti della ricerca mai approfonditi in Italia ma conosciuti ad Harvard.
Sono ancora tanti gli interrogativi sull’argomento:
perché un giovane docente americano conosce il Real Sito di San Leucio e l’esperimento condotto da Ferdinando IV di Borbone?
in che cosa consiste la metodologia di ricerca adottata da Plunz per indagare prima un quartiere di Philadelphia, poi il sito di San Leucio e successivamente Ankara, in Turchia?
Sarà lo stesso RIchard Plunz a fornire una risposta a questi ed altri quesiti con la lectio magistralis dal titolo “Vicissitudine di una metodologia”.
Per l’occasione saranno presente anche due degli allievi del Dipartimento di architettura americano, Micheal Graybrook e Tim Hartung, mentre tutti gli altri studenti, George Miller, John e Helen Sysko, Mark Liebendorfer, James Stavoy, David e Vicky Beer saranno collegati chi da New York, chi da Los Angeles per commentare il catalogo tradotto in italiano.
BIOGRAFIA DI RICHARD PLUNZ
Richard Plunz è stato docente di Architettura e Professore dell’Earth Institute presso la Columbia University. Dal 2005 è stato direttore fondatore dell’Urban Design Lab dell’Earth Institute. E’ stato presidente della divisione di architettura della Columbia e, fino al 2015, direttore del programma post-professionale di progettazione urbana della Columbia. Ha conseguito lauree professionali e post-professionali in ingegneria, architettura e urbanistica presso il Rensselaer Polytechnic Institute. Plunz è conosciuto per le tantissime ricerche sull’architettura e sull’urbanistica negli Stati Uniti e all’estero, condotte con il sostegno delle fondazioni Rockefeller e Ford, dell’Aga Khan Program for Islamic Architecture, del National Endowment for the Arts e del New York State Council on the Arts, del National Endowment for the Humanities, del J.M. Kaplan Fund e della National Science Foundation. Ha ricevuto l’Andrew J. Thomas Award dall’American Institute of Architects per il suo lavoro nel settore dell’edilizia abitativa. Ha fatto da mentore a diverse generazioni di studenti alla Columbia e altrove, e gode di un devoto seguito per le sue lezioni e i suoi scritti. Tra i suoi libri Housing Form and Public Policy in the United States (1980); Design and the Public Good. Selected Writings, 1930–1980, by Serge Chermayeff (1982); Two Adirondack Hamlets in History. Keene and Keene Valley. (1999); The Urban Lifeworld (2001); After Shopping (2003); Urban Climate Change Crossroads (2010); A History of Housing in New York City (1990, revised 2016); City Riffs: Urbanism, Ecology, Place (2017, forthcoming).