Caserta. Un anno ricco di soddisfazioni e di impegno quello che si è appena concluso alla Reggia di Caserta. Il Museo del Ministero della Cultura chiude il 2023 con 1.028.292 ingressi dopo aver accolto, lo scorso 21 dicembre, il suo milionesimo visitatore. È la prima volta dal 2000 (anno del Giubileo) che la Reggia di Caserta consegue questo traguardo. La crescita degli ingressi è netta rispetto al 2022: è del 30,4%.
I numeri del 2023 non sono indicatori solo della “quantità” dei visitatori cui l’Istituto ha schiuso la sua meraviglia, ma anche della tipologia di pubblico che ha scelto la Reggia di Caserta come meta o tappa di un percorso culturale, turistico, di conoscenza o, in una sola parola, esperienziale.
L’istituto, anche per l’anno trascorso, ha scelto di contingentare i suoi accessi per numero di visitatori e per fascia oraria. Una decisione motivata dalla volontà e dalla necessità di tutelare il personale, i visitatori e il patrimonio e garantire, nel contempo, una visita del Complesso vanvitelliano che possa realmente essere fonte di arricchimento personale e collettiva. In molte giornate, non solo in quelle ad ingresso gratuito, il Museo ha raggiunto il sold out. Si è ritenuto opportuno puntare sulla qualità della visita, pensando al Palazzo reale e al suo Museo verde come itinerario immersivo nella storia e nella natura e non come grande spazio da riempire.
L’analisi dei dati degli ingressi del 2023 ha dato ragione ad alcune scelte gestionali e mostrato nuove tendenze e possibilità per il prossimo futuro.
Circa 250mila giovani hanno scelto la Reggia di Caserta. Di questi quasi 50mila della fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni. Una dimostrazione del fascino che il patrimonio della Corte borbonica ha anche sui nati dopo il 2000 e dell’apprezzamento riscontrato da alcune novità introdotte negli ultimi dodici mesi: dalla mobilità elettrica alle golf car del Parco reale; dal completamento dell’allestimento della collezione Terrae Motus lungo il percorso degli Appartamenti reali, al maggiore spazio riservato all’arte contemporanea; dalle aperture serali a quella, avvenuta per la prima volta nell’agosto scorso, “all’alba”. Il 26 agosto scorso circa 1000 persone hanno percorso a piedi, nella quiete delle prime ore del mattino, il Parco reale e il Giardino Inglese contemplandone con calma l’incomparabile bellezza. Il successo dell’iniziativa è un ulteriore stimolo per il Museo per pensare a nuove forme e modalità di fruizione del proprio patrimonio.
I minori e gli studenti in visita sono aumentati del 41,3% rispetto all’anno precedente.
Buon risultato nel 2023 anche per la campagna abbonamenti ReggiaCard, il titolo che consente di accedere agli Appartamenti reali e al Parco reale tutto l’anno. Sono stati 6839 gli Ercole, Venere, Leoni e Atlante (dai nomi dei diversi abbonamenti disponibili).
Le giornate di gratuità hanno portato al Museo 146.221 persone. La data con maggiore affluenza è stata quella del 1° ottobre con 15.854 ingressi. Nonostante i numeri, anche nei giorni di accesso con biglietto gratuito, la Reggia di Caserta stabilisce una quantità finita di biglietti da emettere. Le potenzialità del grande attrattore devono necessariamente, sempre, essere contemperate a quelle di salvaguardia del Complesso vanvitelliano, del personale e dei suoi fruitori senza dimenticare le finalità dell’iniziativa di promuovere il patrimonio culturale italiano.
“Siamo già al lavoro per questo nuovo anno appena iniziato – ha affermato il direttore generale della Reggia di Caserta Tiziana Maffei – La Reggia di Caserta ha molte potenzialità cui speriamo di dare ancora maggiore espressione nei prossimi mesi con l’apertura di nuovi ambienti al pubblico, l’adeguamento dei servizi, l’ampliamento dell’offerta museale. Il grande cantiere Reggia di Caserta prosegue con interventi strategici per la salvaguardia ma soprattutto per un’attenta e impegnativa rifunzionalizzazione degli spazi restituiti da altri enti. Ci sono ancora molte cose da fare e da migliorare anche nell’ottica di superare situazioni emergenziali che per troppo tempo hanno flagellato il complesso vanvitelliano. Il percorso è tracciato e, nonostante la grave carenza di personale che non consente di affrontare con la voluta rapidità l’enormità di questa impegnativa e straordinaria trasformazione, continueremo senza lena ad andare avanti. Un lavoro corale frutto dell’impegno delle decine di persone che ogni giorno, nel contatto con il pubblico o nell’attività tecnico e amministrativa, è all’opera per trasmettere i valori che questi luoghi incarnano”.
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