Un giorno da ricordare: 17 febbraio (di Nando Silvestri)

Dal 1179 al 1550, per circa quattro secoli la storia conobbe il più tremendo olocausto di tutti i tempi. Un eccidio di massa perpetrato dalla Chiesa e dal suo braccio omicida, sdoganato religiosamente con l’epiteto di Santa Inquisizione, ai danni di inermi e innocenti.

Si tratta di un interminabile ed immane genocidio, rispetto al quale anche i morti imposti dal nazismo di Adolf Hitler potrebbero passare, almeno algebricamente, in secondo ordine, nonostante l’adeguamento morale ben riuscito, tacitamente rivendicato dalla cultura perbenista e benpensante.

Esistono mesi dell’anno nei quali si “raccomanda” di ricordare a ragion veduta le vittime della shoah. Manca d’altro canto un giorno del calendario, un’occasione sola per provare ad immaginare lontanamente i fiumi di sangue versati da uomini, donne e bambini impalati, decapitati e arsi vivi a causa della propria autonomia di pensiero.

Bastava difatti seguire linee di pensiero non allineate ai dogmi ecclesiastici per configurare i reati di “eresia” e “stregoneria” recanti la condanna a morte ineluttabile in nome di Dio. In realtà si trattava di occhiuti stratagemmi studiati ad arte per mettere sotto chiave il potere di oligarchie autoreferenziali appartenenti al clero e alle sue affariste maestranze laiche.

Il 17 febbraio rappresenta un’occasione preziosa ed unica per rammentare al mondo intero il sacrificio di intere generazioni che hanno dovuto pagare con la vita il prezzo del loro pensiero, per così dire “disassato”, ovvero non conforme ai modelli di potere. La resilienza mordace ed incondizionata a tali modelli costituisce di fatto un messaggio perenne, praticamente inattaccabile dal tempo e dal “fuoco”, proveniente dalla città di Nola (Napoli).

Questa cittadina di antichissime origini a pochi minuti d’auto da Caserta, diede i natali ad un campano illustre, ancora osteggiato per alcuni versi dall’integralismo cattolico affiliato al globalismo imperante: Giordano Bruno. Una mente fulgida, pingue e pervicace, un ineffabile pensatore ed un profeta per molti versi, che seppe preconizzare con il solo ausilio del proprio intelletto la teoria della contraddizione di Hegel e quella della relatività di Einstein.

Bruno fu un rutilante insegnante passato per le cattedre di tutta Europa e le corti dei maggiori sovrani di fine Cinquecento, immolatosi eroicamente per onorare le sue idee fino alla fine. I suoi orientamenti denotano brillanti intuizioni, teorie di ampio riscontro empirico e di riconosciuta valenza scientifica. Si tratta di pensieri e implicazioni perfettamente integrati, pertinacemente sopravvissuti al fuoco del rogo in cui il nolano venne bruciato vivo per volere dell’Inquisizione con un serraglio istallato nella sua bocca martoriata al fine di impedirgli di proferire parola, il 17 febbraio del 1600.

Il sapiente cultore della mnemotecnica aveva inteso che dietro le idee si celassero morbosamente le ombre degli uomini di tutti i tempi, guitti, sbracati miserrimi e meschini come i serragli che seguitano ancora oggi ad apporre in maniera più opaca e sottile agli esseri pensanti, dopo averli argutamente tramutati in esseri “dormienti”, per usare un termine caro ad Eraclito (il filosofo del “divenire”). Dunque, Nola e la Campania insegnano alle civiltà di tutte le ere che le fiamme non potranno mai distruggere le idee, specie quelle più scomode e profonde.

Mi è piaciuto intercettare fantasiosamente alcuni concetti dello straordinario pensatore campano in un breve monologo in vernacolo intitolato “Specchio”, scritto di mio pugno e liberamente ispirato ad una dissacrante commedia del filosofo nolano intitolata “Il Candelaio”. Il monologo in questione è dedicato a tutte le donne innamorate (Bruno fu anche un amante travolgente) e fa parte del mio libro, “Echi, Guadi e Riflessi”.

Il libro è stato presentato a Lagonegro (Potenza) lo scorso maggio 2023 ed è stato trasformato in un apprezzatissimo spettacolo rappresentato al “Teatro Civico 14” di Caserta il 14 luglio 2023.

La voce recitante è quella della nota attrice teatrale e cinematografica casertana Piera Russo. La bravissima interprete proveniente dalla scuola di Dario Fo vanta cooperazioni artistiche di tutto rispetto con Maurizio Casagrande e Lello Arena e, al contempo, ha collaborato con lo scrivente in molteplici occasioni. Buona visione e buon ascolto.

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