Caserta. Dopo le statue delle Muse, Talìa e Melpomene, che sono rientrate dopo 90 anni alla Reggia di Caserta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli, in questi giorni al complesso vanvitelliano è stato restituito il grande centrotavola che dal 1953 era in consegna temporanea presso il Palazzo Reale di Napoli.
Commissionato dalla città di Napoli quale dono al re Ferdinando II nel 1848, è un raffinato esemplare in porcellana e bronzo decorato da Giovine, pittore di porcellane della Real Casa. L’artista eseguì, nella fase più importante e significativa della sua attività, le placchette di forma esagonale di ceramica miniate e dipinte visibili sulla base del centrotavola e raffiguranti le regge borboniche: la Reggia di Caserta, il Palazzo Reale di Napoli e la Reggia di Capodimonte.
Probabilmente sempre Giovine fece eseguire da un bronzista di sua fiducia la base e le sei Vittorie alate che sostengono le quattro coppe traforate in bronzo dorato dando alla composizione un aspetto organico tra lo stile neoclassico e il neo rocaille. Sulle tre placchette è visibile la firma “Giovine fece 1848”, mentre sulla coppa di coronamento ritroviamo la sigla reale F.B. di Ferdinando II di Borbone e lo stemma municipale di Napoli con il genius loci, ossia la personificazione del fiume Sebeto con il Vesuvio sullo sfondo. Il ritorno di questo elemento del patrimonio museale alla Reggia di Caserta è stato possibile grazie allo studio della documentazione inerente lo spostamento di molti beni avvenuti dal primo decennio del Novecento a tutto il periodo successivo alla seconda guerra mondiale ed ancora oggi in consegna temporanea presso altri siti.
La proficua collaborazione con altri istituti del MiC, per affrontare in modo sistematico e consapevole la ridefinizione degli allestimenti, è un percorso ormai tracciato che darà importanti risultati nella rilettura delle collezioni borboniche. Da oggi il centrotavola di Raffaele Giovine è esposto lungo il percorso museale degli Appartamenti reali nelle retrostanze della sala di Astrea.