Caserta. La scrittrice Dacia Maraini, vincitrice del Premio Strega e Campiello, incontra la città di Caserta sabato 9 marzo per l’ultimo appuntamento del cartellone di “Un Borgo di Libri” 23. Ad ottantasette anni gira l’Italia e il mondo con grande energia, senza fermarsi un attimo. Arriva a Caserta dopo un tour in Trentino Alto Adige.
“L’appuntamento Extra del cartellone 2023 di ‘Un Borgo di Libri’ da un lato voleva ricordare con la Maraini a Caserta l’anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini (il 5 marzo 1922) – spiega il direttore di Un Borgo di Libri, Luigi Ferraiuolo – che con la nostra terra e in particolare con Casertavecchia aveva un legame fortissimo, e nello stesso tempo diventare un momento di alta letteratura, grazie al confronto con la città: gli studenti in mattinata e con tutti gli appassionati nel pomeriggio, alla Biblioteca del Seminario”.
La scrittrice infatti incontrerà in mattinata anche gli studenti del Liceo Scientifico Diaz, introdotta dalla professoressa Arianna Quarantotto. Nel pomeriggio, nella Biblioteca del Seminario di Caserta, in piazza Duomo, alle 17, invece dialogherà con Daniela Borrelli, Anna Cesaro, Lidia Luberto, Marilena Lucente e Luigi Ferraiuolo.
A introdurre il confronto i saluti del Sindaco Carlo Marino, del Vescovo Pietro Lagnese, dell’assessore alla Cultura Enzo Battarra e del vicario generale della Diocesi, monsignor Giovanni Vella, che è il referente anche della cattedrale medievale di Casertavecchia, il luogo elettivo di “Un Borgo di Libri”.
La Maraini ha una vita di per se stessa avventurosa, che spesso è diventata soggetto dei suoi racconti. La madre, Topazia, era pittrice e apparteneva a un’antica famiglia siciliana; il padre, Fosco Maraini, era un etnologo che, vinta una borsa di studio, nel 1938 trasferisce la famiglia in Giappone per portare avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Ma nel 1943 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò, e poiché i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo, dove patirono la fame.
Nella sua collezione di poesie “Mangiami pure”, la scrittrice racconterà delle atroci privazioni e sofferenze di quegli anni. Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia. Quando Dacia diventa maggiorenne decide di andare a vivere a Roma con il padre, dove si mantiene come archivista, segretaria e giornalista, e comincia a collaborare con diverse testate quali “Paragone”, “Nuovi Argomenti”, “Il Mondo”.
La consacrazione letteraria avviene nel 1990, quando esce “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico e vincitore del premio Supercampiello. Del 1999 è il libro di racconti “Buio”, che narra la violenza sull’infanzia in dodici toccanti storie e riceve il premio Strega. Gli editori di riferimento sono Rizzoli e Einaudi. Dacia Maraini è una tra le più conosciute scrittrici italiane: è stata anche una delle favorite per il Premio Nobel alla Letteratura.
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