Caserta. Si è aperto oggi il convegno “Luigi Vanvitelli: il cantiere dei cantieri”, iniziativa della Reggia di Caserta di chiusura delle Celebrazioni vanvitelliane. Sono iniziate, nella nuova sala conferenze dell’ala ovest del Palazzo reale inaugurata ieri, le due giornate di studio e approfondimento dedicate al maestro e alla sua eredità.
Il convegno, che si concluderà domani pomeriggio 2 marzo, si articola attraverso gli interventi di studiosi, professionisti e staff del Museo su temi differenti. Dopo i saluti del sindaco della Città di Caserta Carlo Marino, del prefetto Giuseppe Castaldo, del vescovo Pietro Lagnese e dell’architetto Amalia Gioia, in delega al Soprintendente Gennaro Leva, il direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei ha dato il benvenuto ai relatori e alla platea.
“Si concludono le Celebrazioni vanvitelliane con questi due giorni di studio e approfondimento dedicati all’opera magna di Luigi Vanvitelli – ha detto Maffei – Questo è il cantiere dei cantieri. Un orgoglio per me, per tutto lo staff del Museo e per tutti coloro che lavorano con e per il Museo concludere le Celebrazioni vanvitelliane con la restituzione alla collettività dell’ala ovest del Palazzo reale. E’ stato un anno intenso, corale e bellissimo, in cui abbiamo portato Luigi Vanvitelli in tutta Italia. Mai come in questi mesi si è parlato del Maestro e della sua eredità e, non solo, da parte della Reggia di Caserta e dei partner delle Celebrazioni vanvitelliane, ma ad opera di associazioni, istituzioni, enti e studiosi che hanno così amplificato la promozione della conoscenza della genialità di Vanvitelli in tutto il nostro Paese e all’estero”.
Ad aprire e moderare i lavori Valeria Di Fratta, funzionario alla Comunicazione, Valorizzazione e Promozione della Reggia di Caserta: “Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi presero forma nei disegni di progetto che confluirono nella “Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta” che entusiasmarono le reali Maestà di Borbone. Indagheremo in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo”.
Hanno quindi presentato i loro studi i ricercatori indipendenti Giovanni Maria Bagordo, Gian Carlo Cundari e Maria Rosaria Cundari su “Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta alle Sacre reali Maestà. Studi sul corpus dei disegni di Luigi Vanvitelli, fonte letteraria e fonte iconografica”.
A illustrare importanti dettagli dell’opera vanvitelliana emersi durante le fasi di cantiere dell’ala ovest del Palazzo reale, Barbara Del Prete, funzionario Architetto della Reggia di Caserta: “Intrecciando le informazioni recepite durante le lavorazioni con i Disegni di Luigi Vanvitelli del 1751 e 1756 abbiamo scoperto che fino alla morte di Luigi Vanvitelli la realizzazione di questa parte del Palazzo reale è avvenuta secondo i progetti del maestro. Successivamente, per ragioni in corso di approfondimento, sono state apportate alcune modifiche”.
Del Prete ha anche presentato alla platea di uditori gli esiti di alcuni approfondimenti condotti: “La Gran Galleria al piano reale corrisponde oggi a ciò che è lo spazio occupato al livello sottostante dal palco del Teatro di Corte e dei camerini, mentre gli ambienti adiacenti alla Gran Galleria corrispondono alla platea. Abbiamo trovato così anche l’ingranaggio che serviva per alzare e abbassare il lampadario del Teatro di Corte. Per questo abbiamo pensato di stilizzare graficamente il lampadario e disegnarlo così, in corrispondenza esatta con il punto in cui si trova, per poter lasciare un segno al piano superiore”.
Nel pomeriggio focus della sessione 2 del convegno, moderata dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, sono i materiali. Per il Palazzo reale re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
A conclusione della prima giornata di convegno, la sessione video su materiali e tecniche con gli approfondimenti del personale tecnico e degli esperti delle ditte impegnate negli interventi di restauro alla Reggia di Caserta. Domani, sabato 2 marzo, i lavori riprenderanno alle 9.30 con la sessione relativa al Palazzo reale moderata da Massimo Visone, ricercatore di Storia dell’architettura del Dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli.
A chiusura del convegno “Il cantiere dei cantiere” verrà presentato da Gennaro Tortino, funzionario Restauratore Conservatore della Reggia di Caserta, il centro documentale “Luigi Vanvitelli” e dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, gli atti del convegno “Luigi Vanvitelli: Il linguaggio e la tecnica” Organizzato dall’Università degli studi di Napoli Federico II dal 28 febbraio al 2 marzo 2023.
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