Caserta. L’estate non ha fermato i lavori alla Reggia di Caserta. Proprio in questi giorni, infatti, la ditta Fratelli Navarra ha portato a compimento gli interventi sull’ultimo androne, quello che collega il IV e il III cortile e sotto il quale c’è l’ingresso del Teatro di Corte.
Nel corso degli ultimi due anni restauratori e operai specializzati, impegnati in questi cantieri, hanno lavorato spalla a spalla occupandosi di tutte le operazioni di conservazione, messa in sicurezza e restauro dei sei androni del Complesso vanvitelliano.
La struttura tufacea delle volte a botte degli androni è stata oggetto di un importante consolidamento strutturale. Tutti i paramenti in pietra, laterizio e marmo sono stati soggetto a disinfezione, pulitura e a consolidamento superficiale, dove necessario. I frammenti in pietra di Bellona e marmo fortemente lesionati o distaccati sono stati dapprima puntellati in maniera provvisoria e poi imperniati per evitarne la caduta. Tutte le lacune dei vari supporti sono state stuccate con malte compatibili chimicamente e cromaticamente. Le grandi parti mancanti sono state ricostruite e infine tutti i paramenti sono stati ritoccati pittoricamente ed è stata stesa una protezione.
È stato restituito il colore originario ai finti laterizi mentre il cassettonato delle volte è stato tinteggiato con pittura a calce. Contestualmente anche le lanterne adiacenti agli ingressi degli androni sono state sottoposte a restauro: sia i lampioni sia i relativi bracci sono stati puliti e i processi di ossidazione sono stati arrestati mediante opportuno trattamento. Le lamine distaccate sono state rimesse al loro posto e, ove fattibile, alcune deformazioni sono state attenuate. I vetri sono stati sostituiti e gli elementi in metallo sono stati tinteggiati con un colore preventivamente campionato.
Anche l’illuminazione dei 24 lampioni e dei sei androni è stata oggetto di rifunzionalizzazione. Un altro passo verso la prevista valorizzazione anche illuminotecnica dei cortili del Palazzo reale, al fine di vivere questi spazi come piazze aperte. Una sperimentazione già avviata con la sistemazione del III cortile e con l’installazione del progetto sonoro site-specific di Marco Bagnoli, “Locus Solis”.
Il lavoro di restauro degli androni è stato documentato in tutte le sue fasi. In questo modo, il Museo disporrà di una “memoria” storica delle operazioni eseguite nel tempo. Una procedura che la Reggia di Caserta sta adottando da qualche anno per tutte le lavorazioni e che consentirà, in futuro, interventi più puntuali e adeguati.
Le attività appena concluse sono finanziate dal Programma Operativo complementare di Azione e Coesione al Pon Cultura e Sviluppo 2014/2020 “Risanamento e valorizzazione di tetti e facciate”.