Caserta. Il fine settimana di Un Borgo di Libri inizia con il procuratore Raffaele Cantone, magistrato e saggista, già presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ed oggi Procuratore della Repubblica a Perugia, ospite questo venerdì alle ore 19 nella Cattedrale di Casertavecchia.
Cantone dialogherà con Raffaele Picaro, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli» e Giuseppe Stellato, avvocato, per un incontro dal titolo «La corruzione spuzza e strozza». A modera l’incontro ci sarà il giornalista rai Geo Nocchetti.
A seguire, alle ore 20 l’appuntamento con Helena Janeczek, scrittrice tedesca naturalizzata italiana, vincitrice nel 2018 del Premio Strega con «La ragazza con la Leica», un romanzo biografico che racconta la vita della fotoreporter Gerda Taro, uccisa durante la guerra civile spagnola degli anni ’30, attraverso i punti di vista ed i ricordi di alcuni personaggi a lei molto vicini. Al suo fianco, per «Il tempo degli imprevisti», titolo dell’incontro, ci sarà Elisa Ruotolo, scrittrice e poetessa casertana. Le letture sono di Piera Russo e la colonna sonora è dei Taranterrae (Nico Vescuso e Michele Fierro).
Infine, ancora in Cattedrale a Casertavecchia, alle 21 l’appuntamento con Roberto Napoletano, direttore de Il Mattino, per un incontro su «Perché il nuovo Sud unirà l’Italia» con Roberto Ricciardi, presidente BCC Terra di Lavoro San Vincenzo de’ Paoli, Adolfo Bottazzo, general manager Yma, Gianpaolo Bo, presidente gruppo giovani Confindustria Caserta, e Tiziana Petrillo, consigliere nazionale Ordine degli Ingegneri.
Nota a margine – presentazione evento con Raffaele Cantone:
L’attenzione dell’opinione pubblica e della classe dirigente nei confronti della corruzione fa registrare un andamento oscillante. Negli anni di ‘Mani pulite’ sembrava essere il problema per eccellenza del nostro Paese. Oggi invece riscuote scarsa risonanza sui media, inducendo a pensare che il fenomeno sia stato ridotto a male marginale ed eccezionale.
Eppure, stando al principale indicatore internazionale (CPI), l’Italia si trova solo al quarantaduesimo posto nella classifica delle nazioni più virtuose in materia, segno di un persistente, anche se non eclatante, radicamento della corruzione. Si può facilmente intuire quanto siano nefaste le sue conseguenze in termini non solo di inquinamento dei legami sociali e politici, ma anche di inefficienza del sistema economico.
Raffaele Cantone, che ha fondato l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) dal 2014 al 2019, ha da sempre un quadro chiaro e completo del fenomeno. L’esperienza dell’Anac – impostasi qualche anno fa a livello internazionale come una best practice, al pari della legislazione antimafia − oggi necessita di essere sostenuta, completando e sistematizzando la strumentazione legislativa (senza indulgere a maldestri provvedimenti in nome di una malintesa semplificazione burocratica) e soprattutto incrementando presso la pubblica amministrazione, il ceto politico e i cittadini comuni la cultura della legalità.
L’incontro, parte dal libro «Corruzione», pubblicato da Vita e Pensiero, ma è anche un viaggio nelle esperienze del magistrato nel contrasto alla camorra e da Procuratore di Perugia.