Caserta. “Con il DL 11/2023, il Governo italiano ha di fatto eliminato la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura ed alla cessione del credito derivante da bonus edilizi mettendo così a repentaglio migliaia di imprese e professionisti oltre che decine di migliaia di posti di lavoro. Senza alcun confronto con le rappresentanze della filiera delle costruzioni, per l’ennesima volta, vengono assunte decisioni che modificano le “regole del gioco” a partita in corso. La giustificazione addotta dal Governo a tale decisione risulta basata su dati non reali e privi di una valutazione complessiva sull’effetto della circolazione dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi”. A dichiararlo è Il presidente dell’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, nella sua veste anche di Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).
“La confusione che si è generata a seguito delle continue modifiche normative, si è riversata da mesi su migliaia di Professionisti ed imprese che sono ormai al collasso ed in crisi di liquidità solo per essersi fidati di una legge norma dello Stato che poi improvvisamente si è “rimangiato” la parola data rendendo impossibile la cessione dei crediti ed il proseguo dei lavori.
Con questo ultimo decreto si pone una pietra tombale sul superbonus 110% favorendo esclusivamente i ceti con maggiore capienza fiscale, forse chi ci ha governato in questo ultimi due anni non ha capito che la rivoluzione della norma non risiedeva tanto nella percentuale 110 ma bensì nella possibilità di cedere il credito generato a terzi.
Infatti fino all’introduzione del decreto rilancio (dl 77/2020) la quasi totalità degli incentivi andava ai ceti benestanti che avendo capienza fiscale potevano ristrutturare casa”, denuncia il coordinatore degli ordini degli architetti del Sud, che poi fa presente un altro dato importante:
“I Professionisti che hanno operato con il superbonus hanno garantito trasparenza, correttezza ed una preparazione tecnica di spessore, si sono assunti responsabilità che non gli competevano dovendo persino acconsentire richieste astruse e contraddittorie dettate da una norma che invece di risolvere le criticità ne creava quotidianamente di nuove.
Detto questo, forse la cosa più appare assurda ed incomprensibile è l’atteggiamento degli ultimi due governi, un atteggiamento sordo ad ogni appello da parti in gioco, un atteggiamento che non è volto a proteggere i cittadini ma che anzi vessa coloro che hanno avuto l’unica colpa di credere in una norma statale. Eppure sono stati innumerevoli i gridi di allarme da parte delle associazioni di categoria che hanno più volte richiesto interventi risolutivi rispetto al blocco nella cessione dei crediti.
Il Governo come risposta, invece che trovare una soluzione alla problematica dei crediti incagliati nei cassetti fiscali, emana quest’ultima norma giustificandola con numeri non veritieri e, soprattutto, contrari a quanto affermato dalle analisi del Nomisma e dalla Luiss che, di fatto, dimostrano la sostenibilità economica e sociale della misura”.
Cecoro non manca, infine, di sottolineare la necessità di intervenire sulla misura: “Siamo consapevoli che l’applicazione della Legge sul Superbonus necessiti di una serie di correttivi tecnici e sanzionatori specialmente in presenza di comportamenti poco virtuosi quali ad esempio sulle speculazioni dei materiali da costruzione e situazioni fraudolente.
Non sembra assolutamente giusto cassare una norma che dopo 15 anni ha permesso al PIL italiano di risollevarsi solo perché ci sono situazioni poco chiare. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, sarebbe poco rispettoso per la Filiera delle costruzioni che risulta essere per la nostra nazione il comparto che più di tutti garantisce solidità”, conclude il Coordinatore Interregionale degli Ordini degli Architetti PPC del Meridione (OAPPC-SUD).