Aumenti luce e gas: Caserta e Napoli le città italiane dove si spende di meno

Caserta. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città italiane con le bollette più care. L’analisi si basa sui dati Istat relativi al mese di gennaio 2023 e sulle variazioni dei prezzi di luce e gas degli ultimi 3 anni, sia del mercato libero che di quello tutelato.

Nella classifica diramata dall’UNC delle città in cui si spende di più per luce e gas, per trovare la città di Caserta insieme ad altre campane, occorre partire dalla parte bassa; ovviamente si tratta sempre di rincari annui delle bollette luce e gas che incidono molto sul badget di tutti, ma i rialzi minori annui, elaborando i dati Istat relativi al mese di gennaio 2023, si sono avuti in Campania.

Sul gradino più basso del podio delle città virtuose ovvero le meno tartassate dagli aumenti delle bollette luce e gas figurano Potenza con +35,2% e Aosta con +50,8%, seguono Olbia-Tempio (+51%), Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten delle meno care Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.

Dall’altra parte della classifica delle città con le bollette più “salate”, sul primo gradino c’è il Piemonte con Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio hanno raggiunto l’88,6% rispetto a gennaio 2022, seguita al secondo e terzo posto da Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%. Subito dopo si trovano invece Perugia (+85,8%), Novara (+85,7%), Terni (+84,5%), Cuneo (+85,3%), all’ottavo posto Imperia (+85%), seguita da Torino (+84,4%). Chiude la top ten Genova con +82,6%.

L’indagine dell’Unione dei Consumatori, di cui è presidente nazionale Massimiliano Dona, ha confrontato anche la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni del mercato libero e del tutelato. Nel triennio, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il +115,8% del tutelato. Analizzando l’andamento degli indici Istat si è evidenziato che dopo un andamento similare o con incrementi del tutelato maggiori rispetto al libero, nel corso del 2022 (da agosto per il gas e da maggio per la luce) la situazione si è capovolta e il prezzo del mercato libero è letteralmente esploso. Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia l’aumento a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città ha quasi raggiunto il 90%.

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