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Economia

Softlab, addetti senza stipendio. Dal presidio al Ministero non è cambiato nulla

Caserta. “Non campiamo di aria fritta“: è il “grido” d’aiuto e di rabbia lanciato in una nota dai lavoratori delle sedi di Caserta e Maddaloni della Softlab, azienda di informatica, che lamentano due mesi di stipendi arretrati.

Una settimana fa gli addetti Softlab – sono circa 250 tra le due sedi casertane – avevano manifestato con un presidio a Roma all’esterno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), chiedendo l’immediata erogazione dello stipendio, che in quel momento riguardava solo il mese di giugno; sono trascorsi altri sette giorni e la situazione non è cambiata, anzi si è aggiunto il salario di luglio.

Nella nota i rappresentanti sindacali interni all’azienda aderenti alle sigle dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Ugl, parlano di “disperazione di noi tutti” e di “speranza nelle istituzioni, che il ministero, la Regione e le stesse segreterie possano far valere i nostri diritti primari, ricevere le competenze, pagare i conti, vivere“.

I ritardi degli stipendi non sono una novità per i lavoratori Softlab, che anche tra maggio e giugno del 2022 protestarono più volte per lo stesso motivo. I ritardi si aggiungono alle scarse prospettive produttive dell’azienda, almeno per le sedi casertane (Softlab ha sedi in tutta Italia), circostanze che preoccupano fortemente i sindacati; anche perché i 250 addetti Softlab di Caserta e Maddaloni sono frutto di una reindustrializzazione, ovvero sono tutti ex dipendenti della Jabil, multinazionale americana con stabilimento a Marcianise, dalla quale negli ultimi anni sono fuoriusciti oltre 300 lavoratori, che sono stati poi riassunti a spese della stessa Jabil da altre aziende, come appunto Softlab, che si erano impegnate a garantire un futuro occupazionale agli ex Jabil e produttivo per il territorio casertano.

Appena nel marzo scorso l’azienda ottenne un prestito pubblico di 12 milioni di euro previsto per le aziende in crisi, di cui i sindacati hanno chiesto conto nella riunione tenutasi una settimana fa al Mimit in seguito alla manifestazione dei lavoratori Softlab.

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