Marcianise. Imprenditori, artigiani, gioiellieri, orafi e gemmologi e numerosi studenti della Tarì Design School hanno partecipato attivamente, in presenza e online, all’incontro promosso da Federorafi al Tarì sul tema delle certificazioni, oggi sempre più richieste all’interno della catena del valore delle imprese orafe.
Il mondo che verrà, anche quello orafo, è quello che punta sulla responsabilità di tutta la filiera produttiva e distributiva, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le aspettative che proprio il pubblico dei consumatori più giovani, millennials e Gen Z, manifestano attraverso un’attenzione sempre maggiore rispetto ad ambiente ed etica, i pilastri del sistema ESG della sostenibilità.
La cultura dell’alta qualità e della responsabilità ambientale ed etica accompagna da quasi un secolo il mondo orafo italiano, abituato da sempre a regolamentare produzione e utilizzo dei materiali preziosi secondo norme precise. Questo il punto di partenza di un incontro al quale ha assistito un pubblico estremamente numeroso, rappresentativo dell’intera filiera produttiva e distributiva orafa che ruota intorno al Tarì.
L’indirizzo trasmesso attraverso l’esperienza diretta dei relatori è quello che la certificazione debba da tutti i protagonisti della filiera essere considerata non come una imposizione, ma una scelta organizzativa rivoluzionaria e necessaria per affrontare con successo la sfida del futuro. Ad essere coinvolti in questo ampio tema, che tocca gli aspetti organizzativi dell’impresa, la sua cultura, i suoi valori, la relazione con i collaboratori, il rispetto delle diversità, fino alla tracciabilità dell’oro e delle gemme, sono tutti gli attori della catena di valore che dai grandi brand internazionali ai piccoli artigiani coinvolti nelle lavorazioni di nicchia, alle vetrine delle gioiellerie, raggiunge il consumatore.
“E’ importante puntare sui giovani, non solo perché rappresentano i consumatori futuri, ma soprattutto perché sono i primi e più credibili portatori dei valori di sostenibilità che le nostre Aziende sono chiamate a fare propri”: l’intervento di Cristina Squarcialupi, vicepresidente di Federorafi e responsabile delle strategie di sostenibilità promosse con il progetto itinerante dei Work talk, che toccherà tutti i distretti produttivi italiani.
“Bisogna anticipare le richieste del mercato, dichiara Vincenzo Giannotti, partendo da una consapevolezza diffusa in tutto il settore di quali sono le esigenze del mercato, anche attraverso il ricorso a una certificazione unica del settore. E’ necessario tuttavia dedicare grande attenzione al rischio del green washing e alla comunicazione distorsiva, che adopera in modo inadeguato il termine della sostenibilità: anche in questo caso è necessario far convergere gli sforzi e comunicare al consumatore finale in modo chiaro e trasparente”.
Le norme di due diligence diventano infatti cruciali nel settore perché le grandi aziende le diffondono nella loro catena di fornitori, e la certificazione della filiera contribuisce a dare autorevolezza a tutto il settore.
Se dunque la certificazione è diventata indispensabile, è altrettanto importante che il punto di partenza non sia una decisione forzata, ma una consapevolezza profonda , spiega Damiano Zito, CEO di Progold.
Dal riferimento ai giovani come leva del cambiamento, alle fondamenta etiche dell’azienda che predilige nei giovani le soft skills, all’esperienza della blockchain nel mondo del corallo, fino alla importanza della formazione, i temi trattati.
Moltissime le domande dei giovani, che vedono nelle aziende orientate ai valori della sostenibilità dei grandi attrattori, che possono garantire il loro futuro professionale con opportunità in linea con l’impegno a rispettare ambiente e persone in modo sempre più coerente. Questa è la sfida del futuro.
Organizzato da Confindustria Federorafi in collaborazione con Confindustria Campania e Caserta, l’incontro ha portato al Tarì l’esperienza di alcune tra le più autorevoli voci di imprenditori del mondo orafo italiano che hanno scelto di puntare sulle nuove sfide del mercato, anche nell’ambito della sostenibilità.
Si è parlato dei nuovi disciplinari delle certificazioni e del loro impatto in azienda, di nuove regole europee, di tracciabilità e di sostenibilità. Aspetti tecnici, contenuti, difficoltà e riscontri di mercato saranno al centro degli approfondimenti, condotti attraverso un efficace scambio di idee e con l’intento di portare risposte puntuali ai quesiti degli imprenditori.
A intervenire, alcuni trai i protagonisti del mondo orafo italiano:
Cristina Squarcialupi
Presidente Unoaerre spa e consigliere delegato di Chimet. E’ vicepresidente di Confindustria Federorafi per le politiche di sostenibilità ed è l’ideatrice del progetto itinerante del work talk. Promuove in tutta Italia il valore delle certificazioni per il settore, secondo lo standard etico codificato e riconosciuto in tutto il mondo del Responsible Jewellery Council.
Denise Vangelisti
Vice presidente Freschi & Vangelisti, azienda leader specializzata in produzione di gioielleria per grandi brand, è responsabile delle certificazioni dell’Azienda, scelte da sempre come asset distintivo e strategico per la competitività. La sua esperienza ci porta nel mondo della manifattura di eccellenza, basata sul valore d’impresa che pone al centro gli individui e il loro savoir faire.
Damiano Zito
Fondatore e Ceo di Progold, azienda all’avanguardia nel settore delle leghe per gioielleria e nota per essere un “early adopter” nella tecnologia di stampa 3D diretta in metallo prezioso. Vicepresidente di Federorafi con delega per la standardizzazione e l’innovazione, coordina il gruppo di lavoro “Gemme e Metalli Preziosi” presso l’ente normativo italiano UNI. È capo della delegazione italiana al comitato tecnico ISO 174, contribuendo attivamente allo sviluppo di norme internazionali per gioielli e metalli preziosi.
Alessia Crivelli
Direttore generale e marketing manager Crivelli, azienda italiana leader nella produzione di alta gioielleria. E’ vicepresidente nazionale di Federorafi con delega alla formazione, presidente dell’Associazione orafa valenzana di Confindustria Alessandria e della Fondazione Mani Intelligenti. Promuove i valori di eccellenza del made in Italy basati sull’alta formazione dei giovani e sui processi di certificazione in azienda.
Vincenzo Aucella
Marketing manager di Aucella S.r.l. e presidente di Assocoral, l’associazione produttori coralli, cammei e gioielli di Torre del Greco, è stato tra i sostenitori della candidatura del corallo e cameo a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. E’ e l’ideatore del progetto Made in Torre del Greco: certificato di garanzia univoco mondiale che identifica i gioielli e semilavorati prodotti nella storica città campana e li correda con l’innovativo sistema della blockchain, che ne identifica la tracciabilità.
L’incontro è stato moderato da Stefano De Pascale, Direttore Federorafi Confindustria.