La pensione di invalidità accreditata sul conto cointestato entra a far parte della comunione dei beni? Facciamo chiarezza e vediamo cosa dice la legge a riguardo.
La pensione di invalidità è quel sussidio che lo Stato riconosce a persone che sono affette da una qualche forma di disabilità e che per questa ragione hanno difficoltà, reiterate nel tempo, a svolgere le funzioni principali del vivere quotidiano.
A seconda poi del tipo di patologia di cui è affetti, la commissione medica al cui giudizio ci si deve sottoporre, stabilisce una percentuale di disabilità e in base a questa si definisce anche l’assegno pensionistico che si riceve; ad esempio persone che a causa della patologia sono completamente inabilitate al lavoro ottengono una reversibilità del 100% e quindi un assegno pensionistico completo.
Una volta ottenuta la pensione di reversibilità, l’INPS la verserà ogni mese sul conto corrente segnalato dalla persona che ne ha diritto, ma cosa succede se questo conto corrente è cointestato con il coniuge? La pensione di invalidità diventa così un bene da condividere?
Pensione di invalidità e conto cointestato, ecco cosa succede
Partiamo dalle singole definizioni giuridiche; il conto corrente può essere cointestato e cioè intestato a due persone e può avere firme disgiunte -quando ognuno degli intestatari gestire autonomamente i soldi- e firme congiunte -quando ogni operazione deve essere approvata da entrambi.
La pensione di invalidità, invece, in quanto trattamento previdenziale strettamente personale non ricade nella comunione dei beni, indipendentemente dal regime patrimoniale adottato e cioè se in comunione o separazione dei beni. C’è però un ma, che è quello che poi succede effettivamente quando la pensione di invalidità è versata sul conto cointestato.
Le somme elargite in virtù della pensione di invalidità sono quindi solo ed esclusivamente della persona che ha diritto alla pensione, lo specifica l’articolo 179 del codice civile. Nei fatti però si possono avere brutte sorprese.
Questo perché se il conto è cointestato e a firma disgiunta ogni coniuge può manovrare i soldi sul conto a proprio piacimento e quindi andare ad intaccare anche la pensione di invalidità. Risulta certamente un controsenso eppure è quello che può avvenire e che succede quando le condizioni poste in essere sono queste.
Abbiamo però detto che la pensione di invalidità è strettamente personale, quindi in caso di separazione, l’invalido ha diritto alla restituzione delle somme attribuite con pensione di invalidità e che però sono state prelevate ed utilizzate dall’altro coniuge per scopri personali.