Occhi dell’Inps puntati sui percettori dell’Assegno di Inclusione: migliaia di famiglie a rischio! Vediamo a cosa bisogna fare attenzione.
Migliaia di famiglie tremano: presto potrebbero non ricevere nemmeno un euro dallo Stato in quanto molti nuclei familiari rischiano di perdere l’Assegno di Inclusione. Questo aiuto, come tutti ormai sappiamo, ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza. Il Governo di Giorgia Meloni, infatti, ha deciso di cancellare definitivamente il vecchio sussidio grillino in quanto ritenuto inefficace.
A conti fatti il Reddito di Cittadinanza, in quattro anni di vita, non ha rimesso in moto, nella misura sperata, il mercato del lavoro e non ha creato nuova occupazione. In compenso, purtroppo, è stato terreno fertile su cui costruire truffe ai danni dello Stato. Per tutte queste ragioni l’Esecutivo di Centrodestra ha deciso di abolirlo e sostituirlo con l’Assegno di Inclusione.
Ma per evitare che anche l’ADI diventi un’opportunità per intascarsi ciò a cui non si avrebbe diritto, l’Inps ha deciso di dare il via a controlli rigorosi e stringenti che riguarderanno migliaia di famiglie. Presto molti attuali beneficiari potrebbero ritrovarsi in guai molto seri.
Al via i controlli da parte dell’Inps. Le verifiche coinvolgeranno le famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione, il sussidio che, dallo scorso gennaio in avanti, ha sostituito il vecchio Reddito di Cittadinanza. Migliaia di famiglie ora rischiano davvero grosso: potrebbero perdere tutto.
Il garante per la privacy ha dato il via libera all’Inps per fare partire i controlli su coloro che beneficiano o dell’Assegno di Inclusione o del Supporto Formazione e Lavoro. Entrambi i sussidi hanno sostituito il vecchio Reddito di Cittadinanza che è stato abolito dal Governo Meloni con la legge di Bilancio 2024.
Le agevolazioni si rivolgono a due platee completamente differenti. Infatti il Supporto Formazione e Lavoro è finalizzato al reinserimento lavorativo di soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni senza alcun tipo di disabilità e, dunque, in grado di lavorare. Consiste in un aiuto di 350 euro al mese per 12 mesi e per riceverlo è necessario seguire dei percorsi formativi organizzati dai Centri per l’impiego.
L’Assegno di Inclusione, invece, consiste in un sussidio di 500 euro al mese più altri 280 euro per chi vive in affitto. L’Inps, ora, verificherà che coloro che lo ricevono soddisfino effettivamente tutti i requisiti richiesti. Infatti, per avere diritto al beneficio statale è necessario che sussistano tutte queste condizioni:
Nel caso in cui l’Istituto di previdenza Sociale appurasse che i requisiti non sussistono – o non sussistono più perché, magari, i minorenni, nel frattempo hanno compiuto 18 anni o gli over 60 sono deceduti – allora i nuclei familiari interessati perderanno il diritto a ricevere l’agevolazione. In alcuni casi l’Inps potrebbe rivolere indietro i soldi erogati nei mesi precedenti.
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