In pensione a 65 anni dal 2025: la nuova opportunità nella legge di Bilancio

La prossima legge di Bilancio porterà tanti cambiamenti sul fronte previdenziale: nel 2025 sarà possibile anche andare in pensione a 65 anni.

Addio legge Fornero: l’età pensionabile torna ad abbassarsi! Con la legge di Bilancio 2025, il Governo di Giorgia Meloni introdurrà finalmente quelle novità che tutti stavamo aspettando già da tempo ma che fino ad oggi non era stato possibile attuare per mancanza di risorse.

La legge Fornero, nata nel 2011, ha completamente stravolto l’universo previdenziale. Forse era necessaria per la stabilità delle casse dello Stato ma sicuramente ha contribuito ad aumentare la disoccupazione giovanile portando l’età pensionabile a quota 67 anni. Dal prossimo anno, però, la rotta tornerà ad invertirsi.

La legge di Bilancio 2025, infatti, introdurrà la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia a soli 65 anni anziché aspettare fino a 67 anni: un vantaggio di due anni per tanti lavoratori che, al tempo stesso, si spera possa tradursi anche in un incentivo a nuove assunzioni.

Pensioni: cosa cambierà con la prossima Legge di Bilancio

Andare in pensione con un po’ di anticipo è desiderio di molti ma, attualmente, pochi ci riescono. Le misure di pensione anticipata non mancano, anzi: sono parecchie. Ma quasi tutte si rivolgono a platee molto ristrette in possesso di specifici requisiti oppure chiedono di aver maturato moltissimi contributi. Dal 2025, però, si cambierà rotta e sarà possibile uscire dal lavoro, senza penalizzazioni, già a 65 anni.

Al momento chi desidera accedere alla pensione con qualche anno di anticipo rispetto alla legge Fornero deve far parte di determinate categorie oppure deve avere una certa percentuale di invalidità o, ancora, deve aver maturato moltissimi anni di contributi.

donna con il cellulare
Pensioni: cosa cambierà con la prossima Legge di Bilancio/Casertanotizie.com

Infatti, ad esempio, per accedere alla pensione anticipata ordinaria è necessario avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Bastano solo 41 anni per fruire di Quota 41 che, tuttavia, si rivolge solo a categorie specifiche come i disoccupati, gli invalidi, i caregivers o chi svolge lavori usuranti.

Stesse categorie a cui si rivolge anche Ape sociale del resto. Ancora più ristretta la platea di Opzione donna che, come indica il nome stesso, si rivolge unicamente al pubblico femminile e neanche tutto ma solo alle lavoratrici invalide, disoccupate, alle caregivers o alle dipendenti di aziende in crisi.

Dal 2025 verrà introdotta la possibilità di lasciare il lavoro non a 67 anni ma a 65 anni e 8 mesi sempre con solo 20 anni di contributi. Anche questa possibilità, tuttavia, si rivolgerà solo ad una determinata categoria: le donne con figli. Al momento le lavoratrici con figli possono già beneficiare di uno sconto anagrafico di 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 12 mesi per chi ha 3 o più figli.

Il Governo Meloni ha deciso di portare la soglia massima del beneficio da 12 a 16 mesi. Pertanto, nel 2025, le donne che hanno 4 o più figli potranno accedere alla pensione di vecchiaia a soli 65 anni e 8 mesi con 20 anni di contribuzione. Per beneficiare di questa agevolazione è, tuttavia, necessario avere iniziato a versare i contributi dal 1996 in avanti.

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