Perdere un bonus di oltre 400 euro che veniva accreditato in busta paga può essere un grave problema per tutti, purtroppo è quello che accadrà.
Un numero sempre maggiore di italiani non nasconde di essere in difficoltà e di non sapere come arrivare alla fine del mese, basta semplicemente un imprevisto come un guasto alla macchina o una serie di accertamenti medici a complicare ulteriormente la situazione. È proprio per questo che poter contare su un incremento nei guadagni può essere davvero un’occasione per respirare e sentirsi meno stremati.
L’idea di poter ricevere un bonus direttamente in busta paga può essere davvero perfetto per poter tamponare alcune incombenze, anche se ovviamente questi non possono durare in eterno. Quando si registra un blocco legato a un piccolo incentivo la preoccupazione da parte dei lavoratori non può che essere forte, purtroppo si tratta di quello che accadrà a breve a molti, è bene prepararsi.
Sparisce il bonus in busta paga: un imprevisto pesante
Poter ricevere un guadagno aggiuntivo, che sia sotto forma di bonus o altro, può consentire di sentirsi più leggeri e magari poter programmare spese che fino a quel momento erano state più volte rimandate. Se però questo vale per un periodo limitato tornare alla “normalità” può essere davvero pesante, sin da subito la differenza rispetto a quanto si percepisce sarà evidente.
È bene però che lavoratori e pensionati sappiano quello che sta per accadere nell’arco davvero di poche settimane. Non ci sono infatti ancora certezze sul nuovo taglio dell’Irpef nella Manovra 2025 che il governo vorrebbe attuare sull’attuale secondo scaglione di reddito, quello che va da 28.001 a 50.000 euro. Al momento tutto dipende da quanto disponibile nelle casse dello Stato, in modo particolare dai risultati del concordato preventivo biennale, E a riguardo le prime indiscrezioni non appaiono particolarmente incoraggianti.
Sono quindi davvero risicate le possibilità di poter contare su un incentivo, che si aggira sui 440 euro l’anno, sia nelle buste paga, sia sulle pensioni, sia sui redditi da lavoro autonomo. Questo andrebbe ad aggiungersi a un altro importo, pari a 260 euro già introdotto nel 2024 e confermato dall’ultima Legge di Bilancio. Su questo punto resta comunque ancora importante evitare di sbilanciarsi, almeno fino a che non avremo a disposizione il testo integrale contenente tutte le misure adottate, che dovrà essere a breve presentata in Parlamento.
A fare da spartiacque nelle decisioni è l’andamento del concordato preventivo biennale, che può essere una manna dal cielo per tanti contribuenti, ma a cui fino ad ora avrebbero aderito in pochi, secondo le stime avanzate dal ‘Sole 24 Ore’. I tempi però stringono, non è possibile manifestare la propria intenzione oltre il 31 ottobre.
Oggi l’aliquota prevista per le persone che hanno un reddito compresa tra 28.001 e 50.000 euro è del 35%, ci sarebbe l’idea di abbassarla al 33% e di estendere i vantaggi fiscali a chi arriva ad avere un guadagno fino a 60 mila euro, ma attualmente sembrano intenzioni destinate a non essere realizzate.