Novità sul fronte delle detrazioni IRPEF, a partire dal prossimo anno: tutto cambia e per qualcuno non sarà una buona notizia.
Il 2025 ricco di sorprese, nel bene e nel male. La conferma di molteplici agevolazioni fiscali rischiarano i tempi bui delle famiglie italiane, costrette a sopportare oneri gravosi, quotidianamente, dal punto di vista economico. Un sostegno che permette una vicinanza tra Stato e cittadini.
Anche scaricare determinate spese dalle tasse, precedentemente versate, costituisce un valido aiuto e, magari, l’eventualità di ricevere una parte delle stesse come rimborso. Forme di supporto essenziali a cui è impossibile rinunciarvi. Alleviano il carico, consentendo qualche sospiro di sollievo per i contribuenti.
Ebbene, dal 2025 potrebbe cambiare tutto, così ribaltando la situazione. Infatti è previsto un taglio netto delle detrazioni IRPEF, conseguentemente si avrà maggiore imponibile su cui pagare. Una brutta notizia che interessa, specialmente, una categoria specifica di soggetti. Ecco i dettagli della normativa.
Attenzione alle detrazioni IRPEF: taglio definitivo nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 fa riferimento a importanti novità per quanto concerne le detrazioni IRPEF. Un taglio con un doppio limite: reddito complessivo e tipologia di spesa detraibile. Un cambiamento che susciterà malcontento tra i milioni di contribuenti, coinvolti dalle nuove disposizioni.
Ma solo qualcuno ne ricaverà un grande svantaggio ovvero coloro che, generalmente, percepiscono un reddito medio-alto. Tale decisione affinché si garantisca una maggiore equità fiscale. Dunque, si proceda con ordine. Il taglio riguarderà quasi tutte le spese che possono essere scaricate nella dichiarazione dei redditi.
Il tetto massimo del quantum da detrarre dalle tasse è così stabilito, almeno teoricamente (per adesso):
- € 14.000 se il reddito complessivo del contribuente è superiore a € 75.000;
- € 8.000 se il reddito complessivo del contribuente è superiore a € 100.000.
A tali importi si moltiplicherà un coefficiente ‘familiare’ che varia in base al numero dei figli a carico, quindi:
- 0,50, se non sono presenti figli;
- 0,70, se presente un figlio;
- 0,85, se presenti due figli a carico;
- 1, se presenti più di due figli o un figlio con disabilità accertata ai sensi della legge 104.
Le spese escluse da questa novità sono sanitarie, principalmente, mentre le altre, soggette al limite, sono:
- spese veterinarie;
- spese funebri;
- spese per frequenza di scuole/università;
- spese per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi;
- spese per figli minorenni o maggiorenni con DSA fino al completamento della scuola secondaria di 2°;
- compensi pagati agli intermediari immobiliari per l’acquisto della prima casa;
- mutui.
Quindi i titolari di redditi medio-alti prestino attenzione poiché dal 2025 nulla sarà più come prima, potendo scaricare le spese sostenute, sì, ma di meno rispetto agli anni precedenti.