Bonus mamma, mazzata per le percettrici: dal 2025 non sarà più di 250 euro

Cambia tutto dal 2025 e il bonus mamma non sarà più lo stesso: nuovi parametri, ma con una dolorosa batosta.

Anche il prossimo anno torna il bonus mamma, quell’agevolazione che permette l’esonero fiscale dal versamento dei contributi previdenziali da parte del lavoratore – in questo caso lavoratrice. Un bellissimo annuncio benché si celi una situazione differente dalle consuete abitudini.

Generalmente un aiuto può rivelarsi provvidenziale, soprattutto quando si presentino circostanze di particolare difficoltà. Diverse, infatti, le misure economiche a questo scopo cercando, qualora fosse possibile, di estendere gli effetti a un’ampia platea dei potenziali beneficiari. Un traguardo, spesso, conquistato.

Anche nel contesto specifico, dedicato alle mamme, si è raggiunto analogo obiettivo, finalmente. Ma nonostante alcune novità che potrebbero rivoluzionare il sistema in meglio, non mancano le cattive notizie: dal 2025 l’importo prefissato non sarà più di € 250. Un brutto colpo che ribalterà la situazione.

Bonus mamma 2025, cambia tutto: nulla sarà più come prima

Inserita nella Legge di Bilancio, il bonus mamma è destinato a tutte le lavoratrici che abbiano due o più figli a carico. L’esonero sopracitato è totale, del 100%, arrivando fino a € 250 mensili. Questo assetto è applicabile oggi, tuttavia si stanno deliberando nuove regole per l’anno a venire, già nel mirino delle critiche.

mamma e bambino che passeggiano
Bonus mamma 2025, cambia tutto: nulla sarà più come prima-Casertanotizie.com

Tre le novità si evidenziano i soggetti beneficiari, l’importo e il limite reddituale. Innanzitutto, a partire dall’anno prossimo, non solo le lavoratrici sottoposte a un rapporto di lavoro subordinato (con contratto stabile) potranno godere del quantum spettante bensì anche quelle autonome e a tempo determinato.

Tuttavia ecco giungere qualche nota dolente: per il 2025 è stato imposto un limite reddituale che restringe subitaneamente le aventi diritto. A questo riguardo, l’art. 35 della bozza contenuta nel DDL di Bilancio stabilisce la soglia (da non superare) della retribuzione ovvero € 40.000 annui.

Non solo perché l’importo fissato a € 250 calerà drasticamente avendo deliberato, per il futuro, l’esonero parziale. Attualmente, però, non si conosce a quanto possa ammontare concretamente e verrà stabilita in un secondo momento la misura del medesimo esonero contributivo, alimentando non poche polemiche.

La decisione sarà assunta secondo la discrezionalità del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia e Finanza. Dunque, una notizia un po’ amara nonostante qualche leggero risvolto positivo. Difatti, alla fine, molte mamme lavoratrici saranno escluse non potendovi fare richiesta.

Riassumendo: il numero dei beneficiari aumenterà ma solo ‘sulla carta’, come si suole dire, perché bisognerà vedere quante donne potranno effettivamente beneficiare del dovuto importo, ormai ridotto, rispettando i criteri di ammissibilità.

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