Cambia la pensione di reversibilità: nuovi limiti e importi nel 2025

Novità per quanto riguarda la pensione di reversibilità. Vediamo che cosa cambierà nel 2025 sul fronte dei limiti e degli importi.

La pensione di reversibilità è una misura che rientra nel più ampio spettro della pensione ai superstiti. Molti, erroneamente credono che pensione di reversibilità e pensione ai superstiti siano la stessa cosa ma non è affatto così. Infatti la pensione ai superstiti può essere di reversibilità oppure indiretta.

La differenza è la seguente:

  • se quando una persona muore era già titolare di un assegno Inps allora al coniuge – o ai figli – spetterà la pensione di reversibilità;
  • se il defunto, invece, non aveva ancora raggiunto l’età della pensione allora al coniuge o ai figli spetterà la pensione indiretta.

Per ricevere la pensione indiretta, tuttavia, è necessario che il defunto avesse maturato almeno 15 anni di contributi o, in alternativa, almeno 5 di cui gli ultimi tre nei 5 anni immediatamente antecedenti al decesso. La pensione di reversibilità può essere fruita dal coniuge o, in assenza del coniuge dai figli fino ai 26 anni di età se studiano oppure a vita se sono affetti da disabilità grave.

In alcuni casi molto particolari la pensione di reversibilità spetta ai genitori oppure ai fratelli o alle sorelle della persona morta. Con la legge di Bilancio 2025, il Governo ha introdotto novità importanti proprio per quel che riguarda l’assegno di reversibilità: nuovi limiti e importi.

Pensione di reversibilità: ecco cosa cambierà nel 2025

Importanti novità sul fronte delle pensioni di reversibilità, l’assegno Inps che spetta al coniuge o ai figli di un titolare di assegno pensionistico dopo la sua morte. Il Governo, per il 2025, ha fissato nuovi limiti e importi.

donna preoccupata
Pensione di reversibilità: ecco cosa cambierà nel 2025/Casertanotizie.com

Come anticipato la pensione di reversibilità spetta al coniuge o ai figli di un titolare di assegno previdenziale Inps dopo il suo decesso. Spetta al 100% solo in caso di coniuge rimasto vedovo con almeno due figli a carico. I figli devono essere o minorenni o studenti fino a 26 anni oppure disabili.

Altrimenti il coniuge rimasto vedovo riceverà solo il 60% della pensione goduta dal titolare quando era in vita. Nel caso di assenza di coniuge superstite la reversibilità spetta ai figli che devono essere o minorenni o studenti o disabili e in questo caso viene corrisposto il 70% della pensione originaria che riceveva il titolare dell’assegno Inps.

Se i figli sono due allora essi riceveranno un assegno di reversibilità pari all’80% della pensione del genitore morto; infine in caso di tre o più figli la reversibilità sarà pari al 100% della pensione fruita in vita dal defunto. Tali regole resteranno valide anche per il 2025: fin qui nessun cambiamento.

Ciò che cambierà saranno le soglie massime di reddito che si possono percepire per non subire decurtazioni sull’assegno di reversibilità. Infatti se il coniuge superstite ha un reddito – e non ha almeno due figli minorenni, studenti o disabili a carico – l’assegno di reversibilità verrà decurtato. Per il 2025 sono state fissate tali sogli limite:

  • per redditi fino a 23.579,22 euro all’anno l’assegno di reversibilità non verrà decurtato;
  • decurtazione del 25% per redditi compresi tra i 23.579,22 a 31.438,96 euro;
  • decurtazione del 40% se il reddito è tra i 31.438,96 euro e 39.298,70 euro;
  • decurtazione del 50% per redditi annui superiori ai 39.298,70 euro.
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