In arrivo novità importanti in merito all’acconto IVA, che devono versare tanti italiani. Fino ad ora non è stato possibile pagare a rate, la situazione può cambiare?
Essere un libero professionista può garantire almeno apparentemente grandi vantaggi, visto che non si hanno in genere orari da rispettare, ma allo stesso tempo prevede oneri non da poco, come sa bene chi lo è stato almeno per un periodo. Non solo non si hanno ferie e malattia, ma è anche necessario pagare in autonomia tasse e contributi, spesso con cifre tutt’altro che esigue. Ora che siamo vicini a fine anno manca davvero pochissimo a una scadenza che crea sempre non poca ansia, l’acconto IVA, che genera non poche difficoltà soprattutto perché non è possibile rateizzarlo.
In più occasioni sono stati lanciati appelli da parte delle associazioni di categoria, che hanno in genere il polso della situazione dei cittadini, per modificare questa regola, ma niente era mai accaduto. Ora forse siamo davvero vicini alla svolta, questa potrebbe essere solo una delle novità che dovremo aspettarci.
Acconto IVA: ora tutto sta per cambiare
Il governo sembra essere finalmente intenzionato ad ascoltare il grido di aiuto che è stato lanciato più volte in passato dai tanti liberi professionisti, che si ritrovano a dover pagare cifre abnormi di tasse, con guadagni che risultano essere a quel punto risicati. È sbagliato infatti pensare che in questa categoria rientrino esclusivamente gli imprenditori che gestiscono grandi aziende, molti infatti fanno questo passo perché stanno tentando di reinventarsi dopo avere terminato un’esperienza da dipendente, magari perché l’azienda in cui si lavorava ha chiuso, o perché prestano un servizio presso una realtà più o meno importante ma che non è disposta ad assumere.
A parlare delle intenzioni dell’esecutivo è stato il Ministro dell’Economia Giorgetti, che ha rivelato la volontà di posticipare l’acconto IVA previsto a novembre, oltre a prendere in considerazione l’idea di rendere possibile un pagamento a rate. È infatti quest’ultimo uno degli scogli su cui si è discusso maggiormente già in passato, non avere diritto ad alcuna dilazione ha invece messo in difficoltà tantissimi contribuenti.
Ulteriori idee sono poi arrivate da Confcommercio, che ha chiesto ridurre la seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, in virtù della forte preoccupazione emersa per il taglio agli incentivi dei lavori edili.
L’acconto IVA, lo ricordiamo, si applica a tutti i contribuenti soggetti all’IVA, sia persone fisiche che società, che seguono un regime di contabilità ordinaria o semplificata e agli utenti che hanno chiuso l’attività nel corso dell’anno, in proporzione al periodo di attività svolta. Non è invece previsto per i contribuenti che hanno iniziato un’attività nell’anno in corso, perché non hanno un’IVA di riferimento per l’anno precedente.