L’avvento dell’Intelligenza artificiale sta già mettendo a rischio parecchie professioni e, nei prossimi 5 anni, la situazione potrebbe peggiorare parecchio. Vediamo chi rischia di più.
Il progresso non chiede il nostro parere e, di sicuro, non si ferma. ma è anche innegabile che qualcuno resterà indietro non per proprio demerito ma, semplicemente, perché – brutto da dire ma è così- non sarà più indispensabile! Non siamo i primi e non saremo nemmeno gli ultimi a trovarci in questa situazione.
Pensiamo a quante professioni sono scomparse nel corso dell’ultimo mezzo secolo per l’avvento della tecnologia o per la globalizzazione. Esistono forse ancora gli arrotini o i calzolai che riparano le suole consumate o i tacchi? No, perché oggi viviamo nell’era della moda low cost usa e getta e far riparare un paio di scarpe ci costa di più che acquistarle nuove su qualche sito online.
Esistono i falegnami? Pochissimi perché oggi preferiamo acquistare mobili nei grandi centri commerciali dove gli sconti non mancano mai. Anche molte professioni attuali tra poco scompariranno perché la società si sta trasformando e questa trasformazione ha avuto una grossa spinta dall’avvento dell’Intelligenza artificiale.
Pertanto prepariamoci perché, tra circa 5 anni – ma forse anche meno – il mondo sarà molto diverso da quello che conosciamo oggi e molti lavori saranno svolti non da esseri umani ma da robot o da algoritmi. Nel paragrafo seguente vediamo quali sono le professioni più a rischio.
Se svolgi questi lavori tra meno di 5 anni potresti essere disoccupato
Il progresso, almeno nelle intenzioni e negli ideali, dovrebbe servire per migliorare il mondo e la qualità della vita delle persone. E’ sempre così nella realtà? Purtroppo no perché il progresso, la tecnologia e ora l’Intelligenza Artificiale metteranno a rischio milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. I lavoratori, specialmente quelli che svolgono determinate professioni, verranno sostituiti da robot e algoritmi precisi e velocissimi.
I robot e gli algoritmi sono ripetitivi ma una cosa, seppur fatta allo stesso modo sempre, riescono a farla senza errori e, soprattutto, in tempi impossibili per l’essere umano. Pertanto le professioni più a rischio sono quelle in cui non è richiesta particolare creatività. A rischio, in particolare, coloro che svolgono mansioni d’ufficio come chi lavora nei call center al servizio clienti. Già nell’ultimo anno l’IA è stata impiegata dalle aziende per compiti amministrativi e gestionali che prima richiedevano tempo mentre ora vengono eseguiti in pochi istanti.
Ma non sono queste le uniche professioni a rischio. L’IA sta prendendo sempre più piede nel mondo delle traduzioni. Proprio di recente l’azienda Translated, che ha sedi a Roma e a Palo Alto, ha presentato Lara, un’intelligenza artificiale innovativa creata per migliorare le comunicazioni tra le varie lingue. Pertanto anche milioni di persone che svolgono il mestiere di traduttore e di interprete presto potrebbero ritrovarsi “a spasso”.
Non è tutto. L’IA ha già sostituito, in alcuni locali, il ruolo dei camerieri: è più veloce nel prendere le comande e non commette errori. Ci sono già supermercati senza commessi e senza cassieri che funzionano interamente grazie all’Intelligenza artificiale e nei prossimi anni aumenteranno queste realtà senza personale umano. Infine l’IA sta trovando uno spazio sempre più ampio anche in settori insospettabili come l’Ingegneria e la Medicina.