Chi andrà in pensione nel 2025 percepirà un assegno più alto, la comunicazione ufficiale

Durante il prossimo anno, saliranno gli importi delle pensioni per chi lascerà il lavoro dal 1° gennaio: cosa accadrà agli assegni.

Molti lavoratori durante il prossimo anno lasceranno l’impiego per andare in pensione. Per i futuri pensionati arrivano buone notizie, dato che gli importi degli assegni aumenteranno in virtù dell’annuale rivalutazione del montante contributivo.

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Chi andrà in pensione nel 2025 percepirà un assegno più alto, la comunicazione ufficiale (Casertanotizie.com)

Quello in vista del 2025 sarà il terzo aumento consecutivo dopo la rivalutazione con valore negativo registrata nel 2021, in seguito alla pandemia. A rendere nota la rivalutazione del montante contributivo una nota dell’Istat, pubblicata sul sito del ministero del Lavoro. Nel frattempo, arrivano novità anche per quanto riguarda i requisiti per il pensionamento, contenute nella Legge di Bilancio 2025.

Pensioni 2025, rivalutazioni del montante contributivo: salgono gli importi

Il Governo ha deciso di confermare le modalità di pensionamento anticipato ed anche i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia, misure contenute nella nuova Legge di Bilancio che verrà approvata nel corso delle settimane.

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Pensioni 2025, rivalutazioni del montante contributivo: salgono gli importi (Foto da Ansa) – Casertanotizie.com

Nel 2025, dunque, saranno numerosi i pensionati che potranno lasciare l’impiego accedendo alla pensione di vecchiaia che prevede il compimento di 67 anni di età e aver maturato almeno 20 anni di contributi, per chi ha iniziato a versarli dopo il 1° gennaio 1996 dovrà aver maturato un importo di pensione almeno pari a quello dell’Assegno sociale (540 euro mensili per il 2025). Confermate, come anticipato, anche le misure Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna che consentono di ritirarsi dal lavoro prima di aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia.

Un’altra novità riguarda gli importi delle pensioni che saranno più alti. Sul sito del ministero del Lavoro è apparsa una nota dell’Istat (nota prot. 2545394/2024) che comunica il nuovo tasso medio annuo di rivalutazione del Pil nei cinque anni precedenti che è pari al 3,66%, tasso da applicare al montante contributivo maturato al 31 dicembre 2023. Questo significa che chi andrà in pensione dal 1° gennaio al 31 dicembre del prossimo anno avrà un aumento dell’assegno mensile. Per fare un esempio, un montante contributivo da 200mila euro varrà 207.320 euro con un aumento di 7.320 euro. Calcolando gli importi degli assegni, attraverso il coefficiente di trasformazione (montante contributivo/coefficiente di trasformazione, che varia in base all’età anagrafica di pensionamento), per un soggetto che lascerà il lavoro nel 2025 a 67 anni l’assegno salirà da circa 11.446 a 11.866 euro lordi annuali che si traducono in circa 33 euro lordi in più al mese.

Si tratta, come già accennato, del terzo aumento annuale consecutivo dopo il valore negativo che si è registrato post-pandemia, nel 2021.

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