Pensione, nel 2025 puoi smettere di lavorare a 62 anni senza tagli sull’assegno

Ottime notizie per chi nel 2025 spegnerà 62 candeline sulla torta: potrà accedere subito alla pensione senza tagli sull’assegno.

I nati nel 1963, il prossimo anno potrebbero festeggiare non uno ma due lieti eventi: il primo è, senza dubbio il compleanno in quanto, chi è nato nel 1963, nel 2025 spegnerà ben 62 candeline sulla torta. Ma questo non è tutto: il secondo motivo di gioia sarà la possibilità di andare in pensione senza subire tagli sulla pensione.

E questo secondo motivo forse è ancora più importante! Infatti, nel nostro Paese, esistono diverse misure di pensione anticipata che consentono di uscire dal lavoro ben prima di aver compiuto i canonici 67 anni. Tuttavia molte misure comportano anche pesanti penalizzazioni.

Pensiamo, ad esempio, ad Ape sociale: certo si può uscire dal lavoro a poco più di 63 anni e con solo 30 anni di contribuzione ma l’assegno può arrivare massimo a 1500 euro al mese ed è vietato rimettersi a lavorare in modo continuativo per arrotondare.

Oppure pensiamo ad Opzione Donna: è vero che consente a molte donne di smettere di lavorare già a 59 anni ma è anche vero che si deve accettare un assegno interamente ricalcolato con il sistema contributivo e, dunque, molto più basso. Nel 2025, invece, ci saranno ben due misure per accedere alla pensione a soli 62 anni ma senza alcun tipo di penalizzazione.

Pensione a 62 anni senza tagli: le due misure che ti salvano

Se sei nato o nata nel 1963 il prossimo anno potrai già andare in pensione senza subire alcun tipo di penalizzazione sul tuo assegno mensile. Il Governo di Giorgia Meloni, infatti, per il prossimo anno ha riconfermato due misure davvero molto vantaggiose per chi vuole uscire dal lavoro qualche anno prima.

donne anziane
Pensione a 62 anni senza tagli: le due misure che ti salvano/Casertanotizie.com

La misura che subito viene alla mente quando si legge “62 anni” è Quota 103 che consente, appunto, di accedere alla pensione a 62 anni con 41 di contributi. Ma non è questa la misura di cui ci occuperemo in quanto Quota 103 prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale e, quindi, può portare a perdite anche del 30% ogni mese. E, in ogni caso, la pensione mensile non può mai superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.

Ci sono due misure molto più convenienti da sfruttare che sono state riconfermate per il 2025. La prima è la pensione anticipata ordinaria e la seconda è Quota 41. Con la pensione anticipata ordinaria si può andare in pensione già a 62 anni ma anche prima in quanto, con questa opzione, l’età non conta: contano solo i contributi i quali devono essere almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Se, però, non vuoi attendere di aver maturato oltre 42 anni di contribuzione, in alcune situazioni puoi fruire di Quota 41. Per accedere alla pensione con Quota 41 devi aver maturato 41 anni di contributi. Anche in questo caso l’età non conta e, quindi, puoi uscire dal lavoro già a 62 anni se non addirittura prima.

Tuttavia Quota 41 si rivolge solo a queste categorie:

  • caregiver;
  • disabili almeno al 74%;
  • disoccupati;
  • addetti ai lavori usuranti.

Inoltre per fruire di Quota 41, devi aver versato almeno un anno di contributi – effettivi e non figurativi – prima di aver compiuto 19 anni.

Gestione cookie