Ho sbagliato l’ISEE, devo restituire i soldi dei bonus e agevolazioni?

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) permette di accedere molte agevolazioni e bonus sociali. Il calcolo è effettuato sulla base della DSU.

La Dichiarazione Sostitutiva Unica, tiene conto di tutti i redditi del nucleo familiare e del patrimonio. Compilare in modo corretto la DSU è fondamentale per ottenere il giusto valore ISEE. Il processo di compilazione può risultare complesso e indurre in errore, questo può comportare la restituzione delle agevolazioni e sanzioni severe.

Un errore nell’ISEE può comportare la revoca delle agevolazioni ottenute, nei casi più gravi si rischia anche penalmente. Infatti, il Codice Penale all’articolo 316 ter, prevede punizione con multe severe e in determinati casi, la reclusione, per chi percepisce indebitamente somme pubbliche in base a documenti falsi o incompleti.

Cosa si rischia se si sbaglia l’ISEE

La sanzione varia in base all’importo percepito indebitamente, se inferiore a 3.999,96 euro, la sanzione varia da 5.164 euro a 25.822 euro. Inoltre, se l’importo indebito supera questa soglia, può scattare la reclusione da sei mesi a tre anni.

L’ISEE errato si può correggere entro 15 giorni dalla presentazione DSU con il modello integrativo FC3. Oppure, si può presentare una nuova DSU corretta. Se gli errori sono stati causati dal CAF o di un soggetto abilitato, il contribuente può chiedere la correzione mediante diffida e un risarcimento nel caso l’errore abbia causato un danno economico.

ISEE sbagliato
Cosa si rischia se si sbaglia l’ISEE (Casertanotizie.com)

 

L’Agenzia delle Entrate ha introdotto l’ISEE precompilato che permette al contribuente di controllare e convalidare i dati inseriti. Purtroppo, anche questa tipologia di dichiarazione non è esente da errori. È indispensabile la verifica dei dati riportati, in particolare quelli bancari e patrimoniali, in quanto potrebbero essere mancanti o errati. Un errore nell’inserimento dei dati può causare un errore del valore ISEE. Ad esempio, l’omissione di un conto corrente bancario o di un figlio non convivente ma a carico fiscalmente, può causare un errore significativo e creare problemi economici e legali.

L’INPS per evitare che i contribuenti commettono errori, ha reso disponibile la verifica preliminare dei dati inseriti, attraverso la funzione di simulazione del calcolo ISEE. Poiché l’ISEE è complesso, per evitare errori è consigliato rivolgersi ad un professionista o ad un CAF (Centro di Assistenza Fiscale). Tuttavia, anche con il supporto di assistenza di un professionista, è consigliato che il contribuente verifichi l’accuratezza dei dati inseriti, perché come sopra indicato, dagli errori scaturiscono sanzioni amministrative e legali, a prescindere da chi ha compilato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

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