Decidere di rateizzare una cartella esattoriale può essere davvero comodo e consente di sentirsi più leggeri, occhio però a non saltare troppe rate. Ecco cosa può accadere.
Riuscire a gestire tutti i conti da pagare può diventare quasi un’impresa, tra bollette, supermercato, trasporti e molto altro, a maggior ragione se a questo si deve aggiungere quanto previsto per mutuo o affitto. I soldi, insomma, non sembrano bastare mai, per questo a volte ci si può spaventare quando si riceve una cartella esattoriale che presenta un importo alto e non si ha sufficientemente disponibilità economica. Fortunatamente una soluzione a tutto questo c’è ed è data dalla possibilità di rateizzare la cifra che ci viene richiesta, in un numero di tranche che si cerca di rendere tutto almeno parzialmente più semplice.
Nel momento in cui si chiede una soluzione simile non si può evidentemente sapere se possano subentrare problemi nel corso del tempo, al punto tale da rendere difficile ottemperare all’impegno che si è preso. In casi simili si può ritenere inevitabile dover saltare almeno una rata, pur immaginando di andare incontro a una serie di conseguenze, che non è detto siano così piacevoli. È bene quindi avere chiaro in mente cosa può accadere in casi simili, così da non farsi trovare impreparati.
Mancato pagamento rate cartella esattoriale: cosa accade
Come è facile immaginare, non si può pensare di passare indenni qualora non si dovesse pagare quanto previsto per una cartella esattoriale. La dilazione in rate rappresenta infatti un vantaggio che viene dato all’utente, inevitabilmente diventa ancora più importante rispettare l’accordo preso.
Il rischio concreto è che si possa andare incontro al decadimento dell’agevolazione. In casi simili se si vuole continuare a usufruire di questo vantaggio diventa determinante essere regolari, per questo si devono sempre tenere a mente le scadenze previste, poco importa se il saldo non avviene perché ci si trova in difficoltà. Non ci sono comunque delle regole valide a livello univoco, queste possono variare a seconda della situazione, per questo è bene conoscere quali siano le regole in vigore che si è tenuti a rispettare. In alcuni casi viene comunque concessa maggiore flessibilità, in altri casi invece il mancato rispetto degli accordi porta al decadimento dei benefici, aumentando così la portata dei debiti.
È innanzitutto determinante sapere come si possa chiedere un piano di rateizzazione per una cartella esattoriale (o anche più di una). È necessario accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate, attraverso Spid, Cie o Cns e indicare a quale importo si fa riferimento, oltre al numero di rate a cui si è interessati. Se l’istanza dovesse essere accolta, si riceverà una comunicazione con i nuovi conteggi e le scadenze previste. Non è detto comunque che non pagare una rata possa generare subito la cancellazione della dilazione, è bene precisarlo. Questo accade però se ci si riferisce a una rottamazione delle cartelle, per cui non si può andare oltre i cinque giorni dalla data indicata.
Per quanto riguarda la rateizzazione ordinaria, il decadimento dell’agevolazione scatta solo in caso di mancato pagamento della prima rata (è concesso un ritardo massimo di cinque giorni). Non c’è alcuna conseguenza se si paga una rata in ritardo, ma entro la scadenza di quella successiva, pur dovendo aggiungere alla cifra sanzioni e interessi.
Nei casi restanti a fare la differenza è la società con cui si è stipulato l’accordo. Con l’Agenzia delle Entrate il blocco è previsto dopo tre mesi di mancato pagamento (una rata saltata), mentre con l’Agenzia delle Entrate Riscossione si può non pagare anche per diversi mesi prima di decadere. Si può comunque correre ai ripari almeno in parte versando quanto richiesto almeno per una rata, così da ottenere maggiore flessibilità.