Oltre 2 milioni di italiani stanno ricevendo o riceveranno a breve lettere da parte del Fisco: i guai sono appena iniziati!
Ricevere una lettera da parte di una persona cara o di un corteggiatore fa sempre piacere e mette di buon umore. Tutt’altra è la reazione quando a scriverci è l’Agenzia delle Entrate. A quel punto il sorriso lascia il posto all’ansia e alle preoccupazioni: che cosa avremo combinato questa volta?
Oltre due milioni di italiani in questi giorni stanno ricevendo – o riceveranno a breve – lettere inviate proprio dal Fisco e, a meno di un mese dal Natale, questo “regalino” proprio non ci voleva. O, quantomeno, ne avremmo fatto tutti volentieri a meno di trovare nella cassetta della posta una missiva inviata dall’Agenzia delle Entrate.
Di cosa si tratta? C’è da preoccuparsi? Nuove tasse da pagare che ci vengono chieste con tanto di arretrati anche se noi non ne sapevamo nulla? Tutto è possibile ma vediamo nei dettagli nel prossimo paragrafo di che cosa si tratta e perché i destinatari sono proprio una specifica categoria di contribuenti.
Agenzia delle Entrate: lettere in arrivo per oltre 2 milioni di italiani
Non è mai una bella notizia quando l’Agenzia delle Entrate invia una lettera e a tutti noi sale l’ansia. Il Fisco ha già iniziato a inviare le missive e oltre due milioni di italiani le stanno ricevendo proprio in questi giorni. Guai in arrivo? Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Le lettere del Fisco sono indirizzate a quegli oltre 2 milioni di liberi professionisti che hanno rifiutato il Concordato preventivo proposto dal Governo. Il concordato preventivo si rivolge a chi ha una Partita IVA forfettaria, cioè a quei liberi professionisti che non superano gli 85.000 euro all’anno lordi di fatturato.
Grazie a questo strumento – proposto dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti- un lavoratore autonomo può già sapere in anticipo quante tasse dovrà pagare per i prossimi due anni. L’importo da pagare al Fisco, infatti, non si baserà sui guadagni effettivi ma su guadagni presunti, calcolati in base a studi di settore. La misura, però, non ha avuto il successo auspicato e oltre 2 milioni di liberi professionisti non hanno aderito.
Non ancora quantomeno: infatti il termine per aderire al concordato preventivo è stato prorogato fino al 12 dicembre. Ad oggi, secondo i calcoli, solo il 12% dei potenziali beneficiari di questa misura ha accettato la proposta. Il Governo puntava molto su questo strumento che avrebbe consentito di recuperare almeno 2,5 milioni di euro, utili per abbassare ulteriormente le aliquote Irpef.
L’Esecutivo infatti vorrebbe portare la seconda aliquota Irpef – quella che interessa i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro- dal 35% al 33% ma per farlo servono ingenti risorse che ora non ci sono. Le lettere del Fisco sono, dunque, un invito ad approfittare del concordato preventivo. Le missive sono destinate, in modo particolare, a coloro che nel 2023 hanno dichiarato redditi inferiori ai 15.000 euro