È stato rinnovato nella Legge di Bilancio del 2025 il bonus integrativo per i lavoratori di determinate categorie. La guida dettagliata al funzionamento.
Sono settimane concitate di discussione parlamentare per l’approvazione della Legge di Bilancio del 2025. Siamo, in realtà, ormai arrivati alle battute finale, il mese di Dicembre rappresenta l’atto finale di un processo lungo mesi.
Si deve trovare la quadra sui finanziamenti pubblici e su come questi debbano essere usati; per questo di anno in anno molti bonus o provvedimenti sono cancellati, sono confermati o ancora, altri se ne aggiungono. Uno di quelli che sembra non sarà taccato per il prossimo anno ha a che fare con le maggiorazioni in busta paga per i dipendenti del settore privato che hanno turni notturni o aggiungono straordinari all’orario di lavoro nei giorni festivi.
Queste maggiorazioni sono volte a premiare i dipendenti, ma anche per contrastare i disagi e gli eventuali pericoli che si possono verificare per queste tipologie di impegno. Per tutti questi motivi, nel testo della Finanziaria 2025 compare la proroga al bonus busta paga, anche denominato trattamento integrativo speciale.
Il bonus è stato introdotto nel 2023 ed è un’agevolazione che taglia le spese a carico degli imprenditori ed è rivolta ad alcune specifiche categorie di lavoratori in funzione delle mansioni svolte. L’incentivo spetterà per 9 mesi.
L’obiettivo del bonus è quello di aiutare in particolare il settore del turismo e della ristorazione, nel quale da anni a fronte di un aumento della richiesta di lavori si riscontra una carenza di personale. Ma come funzionerà, quindi il trattamento integrativo speciale?
Intanto, il bonus in busta paga nel 2025 sarà assegnato ai lavoratori del settore privato, titolari di reddito subordinato non superiore ai 40mila euro nel 2024. Altro elemento importante è che non concorrerà alla formazione di reddito e sarà accreditato direttamente in busta paga a chi ne ha diritto anche in un periodo successivo a condizione che sia liquidato entro il termine del conguaglio di fine anno.
Altra caratteristica del trattamento è che sarà quantificato dall’azienda o datore di lavoro in misura uguale al 15% delle retribuzioni lorde versate, in relazione al lavoro notturno o agli straordinari dei giorni festivi. Sarà, infine, accordato dal datore di lavoro quale sostituto di imposta, previa richiesta scritta del dipendente.
Per quanto riguarda, invece, i dipendenti coinvolti, il testo di legge prevede che il trattamento sia dedicato a:
Il decreto dedica una parte dettagliata al lavoro notturno e alla sua definizione. Per cui è da intendersi tale quando copre almeno 7 ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino. Mentre il lavoratore è considerato notturno quando svolge almeno 3 ore del suo lavoro giornaliero in quel range orario, ma rientrano nella definizione anche tutti quei lavoratori che svolgono almeno tre ore di lavoro notturno secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro.
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