I permessi legge 104 permettono di assistere il familiare disabile con handicap grave (articolo 3 comma 3) senza perdere la retribuzione.
Il lavoratore caregiver o invalido, può chiedere fino a tre giorni di permesso al mese, e sarà pagato come una normale giornata lavorativa, inoltre, matura i contributi figurativi. Ma i permessi legge 104 hanno una scadenza? Quando durano realmente e bisogna attendere una comunicazione dell’INPS? A chiarire tutti questi aspetti è una sentenza della Cassazione, la numero 30628 del 2024.
I permessi ai sensi della legge 104 sono riconosciuti ai lavoratori dipendenti sia del settore privato che del settore pubblico. I lavoratori che assistono un familiare con handicap grave, possono chiedere fino a tre giorni di permesso al mese. Per poter fruire dei permessi, il lavoratore deve presentare richiesta all’INPS e al datore di lavoro.
Una recente sentenza della Cassazione, la numero 30628 del 2025, ha specificato che i permessi previsti dalla legge 104 all’articolo 33, non hanno una scadenza predeterminata. I permessi non possono essere più fruiti nel caso vengono meno i requisiti che ne hanno determinato il diritto.
La Cassazione, inoltre, chiarisce che il lavoratore deve presentare domanda all’INPS e successivamente presentare copia della domanda con protocollo al datore di lavoro. Il lavoratore non deve chiedere nessuna autorizzazione per potersi assentare dal lavoro per prestare assistenza al disabile o per se stesso (se disabile). Il diritto a usufruire dei permessi scatta in automatico alla presentazione della domanda all’INPS.
L’Istituto previdenziale non può limitare nel tempo il diritto alla prestazione. Pertanto, non può indicare una scadenza per i permessi ai sensi legge 104. I permessi possono essere usufruiti in giorni, e se previsto dai contratti collettivi di lavoro (CCNL), possono essere frazionati anche a ore.
Riepilogando i permessi previsti dalla legge 104 non hanno una scadenza, ma si perdono nel caso vengono meno i requisiti che ne hanno scaturito il diritto. Sono goduti in giorni anche consecutivi, e possono essere frazionati in giorni solo se previsto dal CCNL di categoria. Infine, l’assenza dall’attività lavorativa è coperta da retribuzione, come se il lavoratore avesse effettivamente lavorato. Inoltre, non incidono sulla maturazione delle ferie e della tredicesima (Cassazione, sentenza n. 15435 del 2014). Anche il rateo mensile del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), si matura durante l’assenza lavorativa per permesso legge 104.
Infine, i permessi sono coperti da contribuzione figurativa, valida per il diritto e la misura alla pensione. In pratica, il lavoratore che usufruisce di tale agevolazioni non subisce nessuna penalizzazione.
L'IMU (Imposta Municipale Unica) grava sugli immobili, la legge esonera il pagamento sulla prima casa…
L'età del tuo corpo potrebbe non corrispondere esattamente alla tua età anagrafica: attenzione ad un…
Seri guai in arrivo per gli appassionati di tagliate e fiorentine: la Legge parla chiaro…
Nella terza e ultima puntata di This is Me arriverà in studio un ospite molto…
Quando parliamo di pensioni, purtroppo, le brutte notizie sono sempre in agguato ma l'ultima novità…
I treni fra Napoli e Roma stanno subendo ritardi importanti a causa di un problema…