La pensione è sempre un momento difficile per i lavoratori, le tante incertezze su come fare e quale sarà l’importo dell’assegno INPS mensile.
Il momento giusto per andare in pensione non è una scelta facile. Esistono varie misure pensionistiche con vari requisiti e i dubbi su cosa scegliere e quale sarà l’importo mensile, non facilita le cose. Nel 2024 le scelte si basano maggiormente sulla Quota 103 e Quota 41 per i lavoratori precoci, anche se sono molto differenti nei requisiti.
Assegno INPS più ricco: Quota 103 e Quota 41 a confronto
La pensione anticipata Quota 103 è accessibile a tutti i lavoratori che hanno determinati requisiti: 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi versati. Questa misura non è molto apprezzata perché comporta delle penalizzazioni sull’assegno INPS mensile.
La penalizzazione è generata dal calcolo della pensione, in effetti, tale misura è calcolata interamente con il sistema contributivo e l’importo dell’assegno non può superare quattro volte il trattamento minimo. Un altro vincolo riguarda il divieto di poter svolgere attività lavorative, a eccezione per i lavori autonomi occasionali per un reddito che non deve superare i 5.000 euro. Altre forme di reddito sono incompatibili con la Quota 103.
La Quota 41 è destinata ai lavoratori precoci, si tratta di lavoratori che hanno maturato almeno un anno di contributi effettivi, prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Inoltre, è richiesta un’anzianità contributiva di 41 anni e il lavoratore deve far parte di una delle quattro categorie di tutele che danno diritto alla Quota 41 (caregiver, disoccupati, invalidi e coloro che svolgono attività usuranti).
I caregiver devono assistere un familiare convivente con handicap grave (legge 104 art. 3 comma 3), da almeno sei mesi. Possono accedere alla Quota 41 i lavoratori disoccupati che hanno terminato di percepire la NASPI da almeno tre mesi dalla domanda. Gli invalidi devono avere un’invalidità civile pari o superiore al 74%. Infine, i lavoratori che svolgono un’attività gravosa o usurante devono aver svolto tale mansione per almeno sette anni negli ultimi dieci anni, oppure, per sei anni negli ultimi sette anni.
Sono molti i lavoratori che soddisfano i requisiti di entrambe le misure, tra le due quella che è più conveniente è la pensione anticipata Quota 41, in quanto non ha un limite di età e non impone limiti stringenti sull’importo dell’assegno pensione.
Inoltre, per chi scegli la Quota 103, per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni (età pensionabile) comporta un taglio sull’assegno pensionistico. Questo taglio non sussiste per la Quota 41, infine, l’assegno INPS pensionistico è calcolato con il sistema contributivo nella Quota 103, mentre, nella Quota 41 il calcolo è effettuato con il sistema misto (contributivo più retributivo).