Dopo due anni tremendi, finalmente si vede la luce in fondo al tunnel e torniamo a progettare l’acquisto di una casa. Ma nel 2025 sarà meglio optare per il mutuo a tasso fisso o per quello a tasso variabile? Vediamo cosa dicono gli esperti del settore.
Il mercato immobiliare, negli ultimi due anni, ha vissuto un periodo di stallo che non si vedeva da tempo e cha ha portato ad un evidente squilibrio tra “domanda” e “offerta” sia per quanto riguarda le vendite delle case sia per quanto riguarda gli affitti. Squilibrio che, nei due ambiti, ha avuto esiti opposti naturalmente.
Sul fronte delle vendite, infatti, la domanda è crollata mentre l’offerta è salita; sul fronte degli affitti, al contrario, la domanda ha superato di gran lunga l’offerta e oggi, in molte città, si registrano canoni di affitto a prezzi esorbitanti causati proprio da un’impennata della domanda di alloggi.
La richiesta di case in affitto è salita così tanto in quanto, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’aumento dei prezzi delle case, sempre meno persone potevano acquistare. Senza contare che, a partire dal 2022, le banche hanno un po’ “chiuso i rubinetti” ed erogato sempre meno mutui.
Ora la situazione sembra essere lentamente ripartita visto che i tassi d’interesse hanno ricominciato, gradualmente, a scendere. Pertanto, molti, stanno tornando a valutare di abbandonare la casa in affitto per accendere un mutuo. Ma nel 2025 quale scelta sarà più vantaggiosa: tasso fisso o tasso variabile? Gli esperti del settore non hanno dubbi a riguardo.
Mutuo: ecco quale sarà l’opzione più vantaggiosa nel 2025
Dopo due anni decisamente “bui” sul fronte dei mutui, finalmente torniamo a sperare e a vedere la luce in fondo al tunnel grazie alla decisione della Banca Centrale Europea di far scendere i tassi d’interesse. Molte persone, però, prima di accendere un mutuo vorrebbero essere sicure di fare la scelta più vantaggiosa. Nel 2025 converrà accendere un mutuo a tasso fisso oppure a tasso variabile?
La risposta giusta, come spesso accade, è: dipende! Al momento il tasso fisso si aggira intorno al 3,8% mentre il tasso variabile oscilla tra il 3 e il 3,5%. E’ evidente che, quindi, nell’immediato è quest’ultimo il più vantaggioso. Ma il tasso variabile è sempre più rischioso e può far raddoppiare la rata del mutuo anche nel giro di pochi mesi in periodi d’inflazione come quello che abbiamo appena passato.
Pertanto il consiglio degli esperti di Economia è di scegliere il tasso variabile solo per mutui della durata non superiore ai 10 anni e solo se si ha una buona disponibilità economica per poter far fronte anche ad eventuali nuovi imprevisti. Per mutui della durata più lunga, invece, meglio mettersi al sicuro con un tasso fisso. Infatti è impossibile fare previsioni da qui a 20 anni sulle fluttuazioni del mercato e, quindi, meglio tutelarsi con un mutuo fisso