Due nuove voci comparse nella bolletta della TARI 2024, i cittadini sono tutt’altro che contenti. I particolari dei costi.
La TARI è una tassazione locale dovuta per la gestione dei rifiuti. Infatti serve a finanziare i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il presupposto di questo tributo è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree che possano produrre rifiuti.
Le tariffe della TARI sono indicate da una specifica deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati. Il fine è la copertura totale di questi costi, con tariffe diverse per le varie utenze. Quest’anno tuttavia sono apparse sulle fatture di pagamento delle voci sconosciute che stanno suscitando numerose perplessità tra i contribuenti. Vediamo i dettagli.
Nuove voci nelle fatture TARI, ecco che cosa sono
Le voci in questione, che hanno alimentato molti dubbi tra i cittadini chiamati a pagare il tributo sui rifiuti sono la quota per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e dei rifiuti volontariamente raccolti in mare (UR1) e la quota per la gestione dei rifiuti in eventuali eccezionali e calamitosi (UR2).
La prima voce (UR1) indica le spese per i rifiuti pescati mare, laghi e fiumi. Il suo costo annuale per ogni singola utenza, fissato dall’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (ARERA) è di 10 centesimi per il 2024. Lo scopo è sensibilizzare la popolazione sui costi della gestione dei rifiuti in mare. Tuttavia molti si chiedono il perché di questa voce in contesti senza sbocchi diretti al mare.
Il denaro entrante non va al Comune dove si paga la TARI, ma un fondo specifico senza fine di lucro. Ma la preoccupazione di molti è che in futuro la voce possa crescere in base alle attività di raccolta dei rifiuti in mare. La seconda voce (UR2) è specifica per le operazioni di bonifica dei rifiuti dopo eventi quali le inondazioni. Il costo attuale della voce è di 1,50 euro per utenza.
Il denaro non va direttamente in aiuto pee popolazioni colpite da alluvioni o eventi del genere. Il denaro raccolto invece finisce in un fondo creato per coprire le perdite economiche delle società di raccolta e gestione dei rifiuti locali che durante eventi eccezionali non riescono a raccogliere le cifre loro spettanti. Il timore anche per questa voce che in futuro possa aumentare, n base alle necessità del caso.
Per queste voci non sono presenti riduzioni ed esenzioni e la somma è stimata per ogni utenza. Se un contribuente possiede più immobili nello stesso comune dovrà pagare la somma per ogni utenza della quale risulta intestatario. Insomma più che a coprire spese, il contributo serve a sensibilizzare i contribuenti spingendoli alla raccolta differenziata. Chissà se sarà efficace.