Ottenere un prestito se si percepisce una pensione può essere più semplice, specie se si è in possesso di un modulo INPS. Ecco di cosa si tratta e a cosa serve.
Chiedere un prestito è ormai diventato quasi imprescindibile per molti, il costo della vita si è alzato sempre di più, per questo diventa difficile riuscire a sostenere anche le spese che sono sempre state portate avanti senza problemi. La situazione non può che peggiorare se a queste si devono aggiungere i costi relativi a mutuo o affitto o eventuali emergenze, come quelle dettate da visite mediche e non solo, per questo non si sa bene come andare avanti e si è tartassati da mille pensieri. Chi percepisce una pensione non è certamente messo meglio, pur avendo lavorato per decine di anni spesso riceve importi ridotti al minimo, che non permettono di essere sereni.
L’idea di presentarsi in banca per parlare della propria situazione non può che generare ansia, soprattutto perché c’è la consapevolezza di non poter fare altrimenti e di come il denaro che si potrebbe ottenere possa essere utile per essere più tranquilli. In casi simili si è inoltre inevitabilmente messi sotto la lente di ingrandimento da parte dell’istituto di credito, che deve valutare la situazione del contribuente e decidere se accogliere l’istanza o meno. Non tutti lo sanno, ma se si è in possesso di uno specifico modulo le cose possono diventare più semplici.
Il modulo fondamentale per chiedere un prestito con la pensione
Un dipendente quando ha bisogno di un prestito porta in genere in banca dichiarazione dei redditi e ultime buste paga, così da verificare se ci siano stati cambiamenti in merito a quanto percepisce. Nel caso di chi è in pensione il quadro può essere diverso, visto che il denaro viene in genere accreditato sul conto corrente (o ritirato personalmente), ma non si è in possesso di un documento specifico che accerti questo.
Non si deve comunque desistere dall’idea di fare la propria richiesta, anzi questo problema può essere superato grazie a un documento redatto dall’INPS di cui forse non tutti conoscono l’esistenza, ma che può essere provvidenziale in questi casi. Si tratta del “Modello OBIS M”, che non è altro che un certificato di pensione, dove sono presenti tutti i dettagli relativi all’assegno percepito.
Questo viene rilasciato ogni anno, sulla base anche di eventuali cambiamenti che possono esserci relativi all’importo percepito e presenta tutte le informazioni necessarie, da eventuali trattenute, al netto effettivo. Non mancano nemmeno le detrazioni d’imposta, quote associative, contributo di solidarietà ed altri possibili arretrati.
Tutti ne hanno uno, a eccezione di chi ha smesso di lavorare da meno di un anno, in quel caso non è stato ancora redatto. In quest’ultimo caso non viene comunque preclusa la possibilità di chiedere il prestito, è infatti possibile sfruttare qualcosa di alternativo, denominato “Prospetto di liquidazione”, che presenta gli stessi dati.
Averlo a disposizione è certamente importante innanzitutto per essere informati sulla propria situazione personale (soprattutto in caso di modifiche alle somme erogate), ma anche per eventuali soggetti terzi e per lo svolgimento di determinate pratiche. Chi vuole fare la cessione del quinto, la forma di prestito più diffusa tra i pensionati, potrà quindi presentarlo in filiale e velocizzare la procedura. È possibile richiederlo in ogni momento, anche direttamente da casa, accedendo al sito ufficiale dell’INPS, tramite le credenziali digitali SPID, CIE o CNS oppure PIN o eIDAS.