C’è un dato nella classifica Istat che vede Caserta nelle primissime posizioni. I casertani apprezzeranno parecchio!
In un momento storico in cui il costo della vita rappresenta una delle preoccupazioni principali per le famiglie italiane, arrivano finalmente buone notizie per Caserta.
Secondo gli ultimi dati diffusi da Istat sull’inflazione di novembre, la città campana si è posizionata tra le più virtuose d’Italia per la stabilità dei prezzi. Una sorpresa positiva che, diciamocelo, in un periodo di rincari generalizzati, suona quasi come una boccata d’aria fresca.
L’analisi realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori ha preso in esame le principali città italiane, svelando uno scenario variegato. Se da un lato troviamo capoluoghi dove la vita è diventata sempre più cara, come Bolzano (la città più costosa con un +2,1% di inflazione e un aggravio annuo di ben 608 euro per famiglia), dall’altro ci sono città che stanno resistendo, mantenendo i prezzi più contenuti.
Ed è proprio qui che entra in gioco Caserta, con un dato che non può che far sorridere i suoi abitanti: l’inflazione si ferma allo 0,6%, traducendosi in un aumento di spesa annuo di appena 128 euro. Numeri che la collocano al secondo posto assoluto nella classifica delle città più economiche d’Italia, battuta solo da Forlì-Cesena, dove l’inflazione è ancora più bassa (+0,4%, con un aumento medio di 109 euro annui).
Per comprendere quanto Caserta sia virtuosa, basta confrontarla con altre città italiane che stanno affrontando incrementi molto più pesanti. A Roma, ad esempio, l’inflazione al +2% ha portato un aumento medio annuo di 518 euro, mentre a Genova l’aggravio arriva a 495 euro (+2%). Anche città come Rimini e Padova registrano incrementi significativi, rispettivamente di 489 e 488 euro all’anno.
Se spostiamo lo sguardo sul versante delle città più risparmiose, troviamo nomi come Biella (+0,6%, +140 euro), Trapani (+0,7%, +150 euro) e Catanzaro (+1%, +177 euro). Ma Caserta, con il suo aumento contenuto, dimostra di essere un vero e proprio esempio di stabilità economica, un traguardo che vale doppio in un contesto nazionale dove le spese domestiche sono diventate sempre più difficili da sostenere.
In parole semplici, significa che vivere a Caserta comporta una spesa aggiuntiva minima rispetto alla media nazionale. Con soli 128 euro di rincari all’anno, il portafoglio delle famiglie respira, permettendo di affrontare con più serenità gli inevitabili aumenti nei settori chiave come energia, alimentari e trasporti.
In un periodo in cui l’inflazione ha messo in difficoltà molte città del Nord e del Centro Italia, il dato su Caserta assume ancora più rilevanza. Mantenere un costo della vita così contenuto vuol dire garantire alle famiglie un margine maggiore per affrontare altre spese o, perché no, concedersi qualche piccolo lusso.
A livello regionale, la situazione appare altrettanto diversificata. Il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più costosa d’Italia, con un’inflazione del +1,8% e un rincaro medio di ben 512 euro a famiglia. Seguono il Lazio (+1,9%, +464 euro) e la Liguria (+1,8%, +420 euro). Sul lato opposto della classifica, troviamo la Valle d’Aosta, la regione più virtuosa con un’inflazione del +0,8% e un aumento annuo contenuto a 208 euro.
Anche qui, il dato su Caserta si distingue: non solo a livello cittadino, ma come esempio per tutto il Sud Italia.
Che Caserta non sia solo una città dall’immenso patrimonio storico-culturale, ma anche un luogo dove la vita è più “leggera” per il portafoglio, è un dato che molti potrebbero trovare sorprendente. In un’Italia dove l’inflazione ha scavato un solco tra città ricche e meno ricche, il capoluogo campano rappresenta una piccola oasi di stabilità economica.
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