C’è un trucchetto assolutamente legale per aumentare il tuo assegno previdenziale senza dover lavorare di più. Vediamo cosa devi fare.
Quello delle pensioni resta un pensiero fisso e una preoccupazione per gran parte degli italiani. Le preoccupazioni riguardano non solo chi in pensione c’è già e fa fatica a tirare avanti ma anche i giovani che ancora lavorano e temono per il loro futuro e per gli anni dell’anzianità.
Infatti chi oggi ha uno stipendio nella media – intorno ai 1200-1500 euro al mese diciamo – rischierà di trovarsi a fare i conti con un assegno pensionistico troppo esiguo in relazione al costo della vita che, con il passare del tempo, tenderà ad aumentare piuttosto che a calare.
Come fare fronte a questa situazione? Non tutti un giorno potranno contare su eredità lasciate da nonni o genitori o da case da mettere a rendita per arrotondare la pensione. C’è un modo semplice ma che quasi nessuno conosce che permette di mettersi al “sicuro”. Un modo del tutto legale per fare in modo di avere, quando sarà il momento, un assegno Inps un po’ più sostanzioso.
Pensione molto più ricca grazie a questo “trucchetto” legale
Se pensi che un giorno ti spetterà un assegno pensionistico talmente basso che farai fatica ad arrivare a fine mese, non disperare: c’è un “trucchetto” assolutamente legale per aumentare l’importo della tua pensione e vivere così un po’ più tranquillo negli anni futuri.
Chi oggi ha 35-40 anni deve tenere in conto che, quando andrà in pensione, avrà un assegno previdenziale interamente ricalcolato con il sistema contributivo che non è vantaggioso per i contribuenti che hanno stipendi non troppo alti. Se una persona ha uno stipendio di circa 1200 euro al mese, rischierà di trovarsi con una pensione di circa 700: davvero una miseria.
Ma c’è un modo per far crescere questa cifra: un trucchetto assolutamente legale ma che in pochi conoscono. Per capire di cosa si tratta prendi subito in mano la tua busta paga e controlla questo dettaglio: tra le varie voci ne troverai una che si chiama “Quota TFR”.
Si tratta di una cifra che il tuo datore di lavoro accantona ogni mese e che poi dovrà restituirti una volta terminata la collaborazione di lavoro: infatti TFR sta proprio per “trattamento di fine rapporto”. Ora sta a te decidere se lasciare il tuo TFR in azienda oppure se investirlo in un fondo pensionistico.
Se lo lasci in azienda ti verrà tassato mentre se lo investi in un fondo pensionistico il tuo TFR aumenterà grazie agli interessi previsti dal fondo pensione e lo Stato ti chiederà fino al 34% di tasse in meno. In pratica investendo il tuo TFR in un fondo pensione privato potrai accumulare un piccolo gruzzoletto per aumentare, un giorno, la pensione che riceverai dall’Inps.