Se in questo momento sei stato posto in cassa integrazione e vuoi cercare un altro lavoro, ecco ciò che devi sapere.
Qualsiasi azienda può trovarsi in un periodo di crisi e avere difficoltà a pagare i dipendenti, uno scenario che nessuno si augura possa configurarsi ma che è piuttosto frequente e per questo coperto da normative volte a tutelare sia l’azienda che i suoi dipendenti. Non di rado infatti, per cercare di superare il momento complesso, le aziende pongono i dipendenti in cassa integrazione.
Si tratta di una sospensione dagli obblighi lavorativi che non pone fine al contratto in essere tra dipendente (o lavoratore autonomo) e azienda e che consente a chi è stato sospeso di continuare a percepire una retribuzione anche mentre è a casa. La cassa integrazione, sia quella ordinaria (per sospensione breve) sia quella straordinaria (nel caso di periodi molto lunghi di stacco) copre l’80% della retribuzione prevista dal contratto nazionale.
Chi si trova in questa situazione potrebbe avere esigenza di trovare un altro lavoro, sia per integrare quel 20% in meno in busta paga, sia per non rimanere tutto il giorno per un lungo periodo a casa senza fare nulla. Ma si può lavorare mentre si è in cassa integrazione senza correre il rischio di perdere la somma prevista dalla CGI o dalla CGIS?
Si può lavorare mentre si è in cassa integrazione? Sì, ma bisogna fare attenzione a orari, guadagni e procedure per non perderla
La legge non vieta in modo assoluto di lavorare mentre si è in cassa integrazione, tuttavia ci sono una serie di paletti da rispettare affinché non si perda il beneficio. Il primo limite da rispettare riguarda la necessità di comunicazione dell’eventuale lavoro svolto. L’INPS infatti dev’essere messa al corrente del fatto che il lavoratore cassa integrato sta svolgendo un’altra mansione e soprattutto deve conoscerne i guadagni.
La seconda limitazione riguarda gli orari lavorativi: il lavoratore in CGI non può lavorare durante i turni previsti dal contratto di lavoro per cui si trova in cassa integrazione. Nel caso in cui lavorasse durante l’orario previsto dal contratto in essere, infatti, si vedrebbe decurtata la giornata dal computo mensile della misura, il che vanificherebbe di fatto il motivo per cui si cerca un altro lavoro.
Esistono poi altre due limitazioni, una di carattere economico e l’altra di carattere etico. Per quanto riguarda il lato economico, la somma di quanto percepito tramite CGI e tramite secondo lavoro non può superare il 30mila euro annui. Per quanto riguarda l’altro limite, il lavoro svolto durante la CGI non può essere in diretta concorrenza con l’azienda in difficoltà, il lavoratore deve infatti mantenere la propria fedeltà.
Nessuno vieta di lavorare e continuare a percepire la cassa integrazione se si seguono le regole e ovviamente ogni lavoratore ha facoltà di decidere di trovare un altro lavoro che gli garantisca maggiori certezze e stabilità rinunciando a questo beneficio volto a chi invece purtroppo non riesce a trovarlo.