I caregivers che si prendono cura dei familiari con disabilità possono contare su diversi aiuti erogati dallo Stato italiano.
Proponiamo una guida ai Bonus dedicati ai caregivers, persone che svolgono un ruolo fondamentale nel contesto familiare prendendosi cura di chi ha un’invalidità o disabilità e, dunque, incontra numerosi ostacoli quotidianamente in ogni ambito della vita.
Malattie, disabilità, anzianità sono condizioni che limitano l’autonomia delle persone e possono portare alla non auto-sufficienza. Significa che si potrebbe avere bisogno di un aiuto costante da parte di una terza persona per compiere anche il più semplice gesto della vita quotidiana come mangiare o lavarsi. I caregivers sono persone che si prendono cura dei familiari con minorazioni fisiche, sensoriali, psichiche o con patologie che ne limitano la deambulazione e lo svolgimento delle attività in autonomia. Il loro ruolo è molto importante ma spesso sottovalutato.
Essere un caregiver significa doversi saggiamente destreggiare tra lavoro, vita personale e cura del disabile. Un impegno gravoso che molte volte limita drasticamente il tempo da dedicare a sé. Ecco perché lo Stato garantisce degli aiuti ai caregivers specialmente sul lavoro. Certo non sempre sono sufficienti, molte persone avrebbero bisogno di un sostegno assistenziale, previdenziale e assicurativo maggiore nonché di un riconoscimento del diritto al riposo e alla salute.
Nel 2025 continueranno ad essere attive misure note come i permessi di tre giorni al mese, il congedo straordinario, l’esenzione bollo auto e l’esenzione dall’imposta di trascrizione. I genitori di bambini con disabilità potranno ancora approfittare delle detrazioni per figli a carico e del Bonus disabilità per richiedere assistenza a casa di un bimbo di età inferiore a 3 anni che non può andare al nido (valore massimo 3.600 euro).
Tra le agevolazioni citiamo la possibilità di scegliere la sede di lavoro vicino alla residenza del disabile e di poter rifiutare un trasferimento. I caregivers, poi, potranno continuare anche nel 2025 ad andare in pensione con l’APE sociale a 63 anni e cinque mesi con 30 anni di contributi oppure con Opzione Donna con 35 anni di contributi e 61/60/59 anni di età in base al numero dei figli.
Novità del 2025 è, invece, l’Assegno di cura, un sostegno economico dedicato a chi si prende cura di anziani o disabili non autosufficienti. I soldi dell’assegno potranno essere utilizzati per pagare le cure domiciliari o affrontare le varie spese. L’importo varierà da 50 euro fino a qualche centinaia di euro e dipenderà dall’ISEE. Ecco perché è fondamentale che a gennaio si proceda subito con la compilazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica per il calcolo dell’Indicatore 2025.
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