È una consuetudine diffusa regalare soldi a Natale, chi lo fa deve però prestare attenzione alla cifra, altrimenti si rischia un controllo dall’Agenzia delle Entrate.
Trovare un dono adatto ad amici e familiari non è sempre così semplice, a volte perché il destinatario ha praticamente tutto, in altre perché si ha poca fantasia e non si sa bene su cosa concentrarsi. È questo uno dei motivi che può spingere a regalare soldi a Natale, ma anche in occasione di altre ricorrenze, così da fare in modo che ognuno scelga liberamente come utilizzarli.
Questa consuetudine è spesso diffusa soprattutto tra parenti, in modo particolare tra nonni e nipoti, convinti in questo modo di non commettere errori o che possa esserci delusione dopo avere scartato un pacchetto. È ormai raro che chi agisce in questo modo consegni il denaro in contanti, è infatti molto più comodo, oltre che sicuro effettuarlo con un bonifico, ma è bene seguire una procedura ben precisa se non si vogliono avere problemi.
Alcune ricorrenze avvengono una volta l’anno, per questo si tende a essere più generosi del solito quando si vuole fare un dono a qualcuno di caro. Questo vale a maggior ragione quando si regalano soldi a Natale, pensando così di fare un’azione che può essere gradita a molti e che può consentire di stare senza pensieri almeno per un breve periodo.
La legge a riguardo parla però chiaro e impone alcune regole ben precise, che è importante conoscere e rispettare. Questo non è altro che una donazione, ovvero una sorta di contratto che porta una parte ad arricchire l’altra disponendo a favore di quest’ultimo di un suo diritto (per esempio, trasferendo la proprietà di un bene) o assumendo verso quest’ultima un’obbligazione (come accade quando si paga un debito). Nell’anno che ci stiamo per lasciare alle spalle non è possibile andare oltre i 5 mila euro, ma esclusivamente per il denaro contante. Qualora si vada oltre, è necessario sfruttare un sistema di pagamento tracciabile, quindi un assegno o, meglio ancora, un bonifico bancario.
A livello generale la donazione a persone in vita prevede un atto pubblico, è quindi necessario rivolgersi a un notaio, che predisporrà il tutto, alla presenza di due testimoni. Non serve però la presenza di un professionista se la donazione è di “modico valore”, definizione che è però suscettibile di diverse interpretazioni, visto che non è stato fissato alcun tetto. La regola che dovrebbe essere rispettata prevede che si regalino soldi senza che il donante si impoverisca. È inoltre determinante che la donazione non superi la quota di legittima, ovvero la parte di eredità che la legge garantisce e riserva ai parenti più prossimi del defunto (coniuge, figli e, in loro mancanza, genitori), indipendentemente dal testamento.
Mai trascurare inoltre l’importanza della causale. Anche in questo caso non ci sono vincoli precisi, se si stanno però regalando soldi a Natale o per altre occasioni si dovrebbero inserire il motivo del trasferimento, la sua finalità, il rapporto di parentela con il beneficiario e il nome del destinatario. Si evitano in questo modo equivoci, oltre a non esserci il rischio di finire nel mirino dell’Agenzia delle Entrate.
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