Nell’arco dell’anno si maturano le ferie, ma cosa succede a queste se non sono godute entro il 31 dicembre di ogni anno? Vediamo cosa dice la normativa e quali sono i rischi per lavoratore e datore di lavoro.
L’accumulo dei giorni di ferie dipende grossomodo dai giorni e dalle ore lavorative; sono garantite dalla Costituzione così come lo è il giorno settimanale di riposo. A livello più generale, le ferie sono regolate e disciplinate da leggi ordinarie dello Stato, c’è l’arti 119 del Codice Civile che garantisce il diritto del lavoratore di goderne e poi ci sono i decreti legislativi 66/2003 e 213/2014.
È è proprio a questi ultimi due che dobbiamo fare riferimento per capire cosa succede e quali sono le eventuali conseguenze, per lavoratore e datore di lavoro, rispetto alle ferie maturate e non godute entro la fine dell’anno.
In particolare, la legge stabilisce che il lavoratore ha diritto a 4 settimane di riposo, il numero preciso però di ferie cambia a seconda del contratto nazionale di riferimento rispetto alla categoria di appartenenza. Ne risulta poi che almeno 2 delle settimane maturate durante l’arco dell’anno siano godute siano godute nel corso dell’anno stesso. Per le altre due c’è, in verità, più tempo di quanto si possa pensare.
Cosa succede alle ferie non godute e cosa si rischia se non si sfruttano
Per la metà delle ferie maturate e non godute c’è tempo fino a 18 mesi dall’ultimo giorno utile per la fruizione dell’anno di riferimento; ponendo un esempio più semplice, le ferie non godute del 2024 saranno residue del 2025 e potranno essere richieste entro il 30 giugno del 2026.
Ma cosa succede se dopo quei 18 mesi non si è ancora goduti delle ferie di cui si ha diritto? Di fatto le ferie residue non si perdono e restano a disposizione del dipendente, tuttavia per l’INPS è come se queste fossero state utilizzate quindi al datore di lavoro spetta versare i relativi contributi.
Diverso è il discorso se è il datore di lavoro che non fa fruire ai dipendenti delle ferie maturate nei tempi previsti. Intanto dovrà versare i relativi contributi aggiuntivi, questo significa che alla retribuzione imponibile bisognerà aggiungere l’importo delle ferie non godute, anche se questo non sarà aggiunto alla busta paga del lavoratore.
Sono poi previste delle sanzioni amministrative con un importo che varia a seconda dei dipendenti e della categoria, diciamo che in linea di massima parto dai 120 fino ad arrivare ai 5.400 euro di multa.
Attenzione poi all’idea di farsi pagare le ferie non godute. Per la legge non è possibile attivare questo meccanismo fino a quando si lavora con la stessa azienda o datore di lavoro; si tratta di un modo per tutelare la salute dei lavoratori. Tuttavia, in caso di scadenza imminente del contratto a tempo determinato e di durata annuale si può chiedere al datore di lavoro di farsi pagare le ferie non godute.