135 euro in più sulla pensione ma non per tutti: spetta solo a chi è nato in questi anni

Un aumento di 135 euro per una particolare fascia di pensionati: non tutti potranno accedervi, i requisiti necessari.

Legge di Bilancio 2025, una manovra che ha fatto discutere soprattutto in riferimento ad un aumento del valore delle pensioni corrispondente a 1,80 euro. Di fronte alla polemica dilagante, sono stati proposti nel frattempo alcuni emendamenti volti a mantenere per lo meno il valore della rivalutazione straordinaria al 2,7% come nell’anno che si appresta a concludersi (invece che al 2,2%, come potrebbe accadere). Questo significa un totale di 8 euro un più, una cifra comunque irrisoria considerando l’inflazione e il sempre più ingestibile costo della vita.

Ciò nonostante, esiste una categoria di pensionati che – nell’anno 2025 appunto – godrà di un aumento molto più consistente. Avranno accesso infatti al cosiddetto “incremento al milione”, corrispondente all’articolo 38 della legge n. 448 del 2001, voluta dal governo Berlusconi. La quota palesata si riferiva alle vecchie lire, sostituite dall’euro nel gennaio del 2002. Non tutti potranno godere dell’applicazione della legge n. 448. È necessario infatti rispettare determinati requisiti, tutti gli altri dovranno accontentarsi degli aumenti previsti dalla Legge di Bilancio 2025.

Aumento di 135 euro sulla pensione: chi sono i beneficiari della legge n. 448

In primo luogo, per poter ricevere l’aumento previsto dall’incremento del milione è necessario essere beneficiari della pensione minima e/o inferiore al minimo: dunque sotto i 603,39 euro nell’anno 2025. Inoltre, non è necessario godere dell’integrazione al trattamento minimo, riferito quindi a coloro che hanno versato almeno una quota contributiva prima del 31 dicembre 1995, quando vigeva il cosiddetto regime retributivo.

Sagoma su un mucchio di monete
Aumento di 135 euro sulla pensione: chi sono i beneficiari della legge n. 448 – foto: canva – casertanotizie.com

Esempio: due pensionati beneficiari di 500 euro di pensione, uno dei quali vanta anche l’integrazione al trattamento minimo corrispondente a 98,61 euro. Entrambi hanno diritto all’incremento al milione, il cui valore è di 136,44 euro. Chi invece possiede una pensione superiore a 603,39 euro, ma inferiore alla seconda fascia di 739,83 euro, può accedere comunque a quanto previsto dalla legge n.448, ma in misura parziale. Viene sostanzialmente garantita la differenza che consente al cittadino di raggiungere la seconda fascia mensile, appunto di 739,83 euro.

Il requisito fondamentale si riassume tuttavia nell’età anagrafica, in quanto l’incremento al milione è stato concepito come assegno assistenziale. Il limite è stabilito a 70 anni, con possibilità di ridurlo per 12 mesi ogni 5 anni di contributi versati allo Stato. Esempio: 20 anni di contributi, equivalgono a 4 anni in meno e dunque alla possibilità di ricevere i 135 euro all’età di 66 anni. È, ad ogni modo, fissato un tetto massimo a 65 anni. I beneficiari nel 2025 saranno i nati dal 1952 al 1959.

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