Esonero contributivo per le mamme autonome nel 2025: tutte le novità, ma con una spiacevole sorpresa per alcune categorie, cosa devi sapere
Gli interventi di sostegno alla natalità e, in particolare, alla genitorialità, sono tra i più attesi della nuova legge di bilancio. La manovra finanziaria sta per essere finalmente approvata anche al Senato e a breve entrerà in vigore. Com’è noto, questa particolare normativa rappresenta un documento contabile preventivo nel quale sono prefissate tutte le entrate e le spese che dovrà sostenere lo Stato nell’annata di riferimento, ovvero quella che sta per cominciare.
Tra queste voci di bilancio sono naturalmente previste anche le agevolazioni fiscali. Alcuni sgravi sono confermati dall’anno precedente, mentre altri subiranno importanti modifiche. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle novità introdotte per quel che riguarda la decontribuzione destinata alle mamme lavoratrici.
In primo luogo, è importante riportare subito una grandissima novità: la decontribuzione per le lavoratrici dipendenti con almeno due figli è estesa anche alle lavoratrici autonome con partita IVA. Ci sono però anche delle notizie negative.
Esonero contributivo mamme: amara sorpresa per alcune
Come sostegno alla natalità, la nuova legge di bilancio ha previsto anche un bonus nascita di 1000 euro, un ampliamento del bonus asili nido e un’estensione a tre mesi dell’indennità maggiorata all’80% per i congedi parentali. Per quel che riguarda invece le donne lavoratrici, come anticipato poc’anzi, la decontribuzione prevista per le dipendenti con almeno due figli è estesa anche alle lavoratrici autonome dotate di partita IVA.
La nuova legge di bilancio estende l’esonero contributivo alle mamme lavoratrici autonome-casertanotizie.com
Nello specifico, l’esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità e la vecchiaia interessa le lavoratrici madri di due figli, con contratto a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Vediamo, però, anche la pessima novità prevista.
Lo stesso esonero è previsto anche per le lavoratrici madri di 3 o più figli, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, ancorché part-time, fino al compimento del 18esimo anno di età del figlio più piccolo. Per quel che riguarda le lavoratrici autonome, come detto poc’anzi, vi è sia una notizia positiva, ovvero l’estensione anche a loro dello sgravio, sia una negativa.
L’estensione dell’esonero alle lavoratrici autonome è prevista soltanto nell’ipotesi in cui la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua. Sono invece escluse a prescindere tutte le contribuenti che hanno scelto il regime forfettario e le lavoratrici già beneficiarie dell’esonero per dipendenti.