INPS, richiesta di restituzione delle somme versate. Quando si può incappare in questa circostanza molto delicata.
Non mancano in queste ultime settimane segnalazioni di lettere da parte dell’INPS con le quali si richiede la restituzione della pensione erogata, in parte o totalmente. Si tratta di situazioni incresciose, perché coinvolgono anche trattamenti di basso importo con titolari in condizioni di difficoltà economica.
Tali richieste sono sempre relative a somme indebitamente percepite, delle quali l’INPS pretende la restituzione. Non si tratta di casi isolati, ma di vere e proprie campagne di recupero con centinaia, se non migliaia di casi. Ma quali sono le motivazioni di queste richieste? Al netto degli errori da parte dell’Istituto di previdenza sociale, peraltro sempre possibili, bisogna tenere conto, innanzitutto, del tipo di prestazione che si percepisce.
Lettere INPS, per quale motivo
Come accennato le richieste di restituzione di somme erogate, possono derivare da errori dell’INPS stesso. Ma al netto di queste circostanze sempre possibili, occorre verificare intanto la prestazione che si riceve. Infatti spesso queste richieste di restituzione sono connesse a prestazioni determinate interamente o parzialmente dai redditi del titolare.
In casi del genere il trattamento erogato è sempre di carattere provvisorio e l’INPS si riserva il diritto di verificare il possesso dal parte del titolare dei requisiti reddituali necessari secondo la norma. Tali requisiti non sono fissati definitivamente, ma devono essere controllati e confermati per la prosecuzione dell’erogazione. Qualora emerga dai controlli effettuati che il pensionato non rientra più nei requisiti indicati dalla legge, l’INPS provvede a inviare le richieste di restituzione.
Un caso ricorrente è la mancata adesione alla campagna RED, con la quale l’INPS richiede ai pensionati titolari di trattamenti dipendenti dal reddito di comunicare la loro situazione reddituale, per consentire i controlli dell’Istituto di previdenza sull’effettivo mantenimento dei requisiti. L’invio del modello RED coinvolge anche i pensionati che non sono tenuti annualmente a presentare la dichiarazione dei redditi, per consentire comunque il ricalcolo dell’importo della prestazione.
La mancata adesione alla campagna RED annuale può comportare la richiesta di restituzione, ma questa non è l’unica situazione da considerare. Ad esempio anche il mancato invio del INV.CIV. può determinare la richiesta di restituzione delle somme erogate. Si tratta della documentazione che gli invalidi civili devono spedire annualmente per attestare la permanenza o meno dei requisiti richiesti per il beneficio di invalidità.
Anche in caso di maggiorazioni sociali o di integrazioni al minimo sono necessarie le attestazioni annuali di permanenza nei requisiti, si rischia altrimenti di dover restituire le somme ricevute. Altra circostanza che può determinare questa situazione è il mancato rispetto del divieto di cumulo con redditi da lavoro per i percettori di APE sociale o quota 103. Per chi non rispetta il divieto scatta infatti l’obbligo della restituzione delle mensilità percepite durante il lavoro non dichiarato.