Con l’arrivo del nuovo anno cambieranno i requisiti per richiedere la Naspi, indennità di disoccupazione erogata dall’Inps: tutte le novità previste dal 1° gennaio.
Cambia tutto per la Naspi. Il Governo, difatti, ha deciso di modificare i requisiti per accedere all’indennità rivolta ai lavoratori che hanno perso l’impiego con una serie di novità che saranno già operative dal 1° gennaio del prossimo anno.
Si tratta di una stretta che ha come obiettivo quello di contrastare il fenomeno dei “furbetti” della Naspi così da evitare abusi ed irregolarità che riguardano la Nuova assicurazione sociale per l’impiego. Verrà aggiornato anche l’importo massimo erogabile per l’indennità per cui è previsto un aumento dello 0,8%, tasso di inflazione accertato dall’Istat e di cui si terrà conto per la rivalutazione delle pensioni e delle varie prestazioni erogate dall’Inps.
Naspi, tutte le novità in arrivo dal 1° gennaio 2025
Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore norme più stringenti per richiedere la Naspi, norme stabilite dal Governo per evitare irregolarità e abusi sull’indennità destinata ai lavoratori che hanno perso l’impiego. Durante il prossimo anno potranno accedere alla Nuova assicurazione sociale per l’impiego anche i lavoratori che, nei 12 mesi precedenti alla domanda, hanno rassegnato dimissioni volontarie, ma a patto che abbiano maturato almeno 13 settimane di contribuzione dopo l’ultimo rapporto di lavoro.
Come ha precisato il Governo, questa novità è stata introdotta non per allargare la platea dei beneficiari, ma per evitare pratiche come quella di lasciare un impiego per trovarne uno di breve durata e percepire la Naspi, ma anche quella di evitare il pagamento del ticket di licenziamento delle aziende.
Un altro importante intervento dell’esecutivo riguarda le assenze ingiustificate. Nel dettaglio, dal prossimo anno l’interruzione del rapporto di lavoro scattata dopo 15 assenze non giustificate verrà considerata come volontà del dipendente e non dell’azienda. Si tratta anche in questo caso di una norma “anti-furbetti” per mettere fine a pratiche come quella di assentarsi dal lavoro con l’obiettivo di farsi licenziare e poi richiedere l’indennità di disoccupazione. In situazioni simili, dunque, il lavoratore perderà il diritto di accedere alla Naspi.
Infine, come anticipato, il contributo massimo erogabile dall’Inps salirà a 1.562,82 euro al mese, un aumento dello 0,8% rispetto a quello stabilito per il 2024 per via del tasso di inflazione accertato dall’Istat di cui si terrà conto anche per la rivalutazione dei trattamenti pensionistici e delle altre prestazioni assistenziali. Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda il calcolo dell’importo: al beneficiario spetterà il 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni di lavoro che non potrà superare in ogni caso la soglia massima stabilita.