Ai vedovi spetta oltre alla pensione di reversibilità anche un assegno INPS, sono in pochi a saperlo e non lo chiedono

Approfondiamo il tema relativo alla pensione di reversibilità: in Italia si può cumulare ad un assegno INPS, ma sono davvero in pochi a saperlo.

La pensione di reversibilità è destinata ai cittadini italiani vedovi di un pensionato. Il suo valore non considera esclusivamente l’assegno pensionistico del cittadino deceduto, bensì anche le condizioni economiche del superstite. La percentuale muta inoltre a seconda del rapporto tra il cittadino beneficiario della pensione di reversibilità e il pensionato defunto. Il coniuge, ad esempio, ha diritto al 60% della pensione goduta in vita dal titolare.

La percentuale cambia dunque: 70% per il figlio minore, studente o inabile; 80% se si tratta di due figli in assenza di coniuge superstite; 100% in caso di tre o più figli in assenza di coniuge superstite. Laddove il pensionato defunto non abbia avuto figli, la pensione di reversibilità spetta al parente prossimo, quale può essere il fratello o la sorella, il genitore se ancora in vita, solo ed esclusivamente se risultano non sposati.

Tuttavia, oltre alla pensione di reversibilità, il cittadino vedovo avrebbe diritto ad un assegno INPS cumulabile. In molti non conoscono questa agevolazione vigente e dunque mancano di procedere con la richiesta presso gli uffici predisposti. Lo Stato Italiano interviene in determinati casi, ma il vedovo – o vedova – deve rispettare precisi requisiti.

Pensione di reversibilità: accedi ad un assegno INPS cumulabile

In Italia, tecnicamente, i cittadini superstiti beneficiari della pensione di reversibilità hanno diritto ad un secondo sostegno economico, solo ed esclusivamente se rientrano nella soglia stabilita dallo Stato e dalla nostra giurisdizione. Si tratta dell’assegno sociale, erogato in favore dei cittadini che ricevono una cifra pari o inferiore a 534, 41 euro. Reddito annuo corrispondente a 6.947,33 euro nell’ano 2024.

Mani congiunte di anziano
Pensione di reversibilità: accedi ad un assegno INPS cumulabile – foto: canva – casertanotizie.com

In questo caso, solo ed esclusivamente laddove lo Stato garantisca un sostegno minimo dunque, la pensione di reversibilità è cumulabile all’assegno sociale. Esempio: se il superstite percepisce 300 euro della pensione di reversibilità, e non gode di altri introiti, può richiedere anche l’assegno sociale, beneficiando così di un’integrazione di 234,41 euro. L’integrazione non deve però comportare il superamento della soglia stabilita.

Laddove ad esempio la pensione di reversibilità risulti corrispondente a 540 euro mensili, il cittadino non potrà richiedere di cumulare l’assegno sociale. Sono compatibili, quindi, solo se la somma dei due sostegni economici erogati dallo Stato consenta al soggetto di raggiungere il valore assistenziale minimo garantito. L’assegno sociale, di fatto, nasce come sostegno per i cittadini italiani in difficoltà economiche e dunque in assenza di un reale bisogno non può essere erogato.

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