Dal 1° gennaio sono cambiati i termini di dilazione delle cartelle esattoriali. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità e cosa serve sapere.
Il 2025 si è aperto con importati novità per quanto riguarda i debiti con il Fisco e le relative cartelle esattoriali. Lo scorso 1° gennaio sono, infatti, entrate in vigore le nuove norme sia per quanto riguarda la rateizzazione delle cartelle, che l’accesso alle stesse. Da quest’anno, inoltre, cominciano ad aumentare il numero di rate con cui l’Agenzia dell’Entrate permette la dilazione e che arriveranno entro il 2030 a 120 rate.
La regola generale è che si attiva una maggiore flessibilità nei pagamenti, con i piani di rateizzazione che si faranno sempre più personalizzati rispondendo alle reali esigenze dei debitori -senza considerare i debiti da quest’anno cancellati. Nei prossimi paragrafi approfondiremo le novità introdotte, sviscerandole meglio, focalizzandoci anche sul perché l’ISEE diventa fondamentale per la dilazione.
Cartelle esattoriali, come saranno i nuovi piani di rateizzazione
Le novità più importanti riguardano i debiti ascritti per una somma fino a 120mila euro. Sarà in questi casi che, se il contribuente dichiara difficoltà economica, si procederà ad una struttura differente della rateizzazione. Questa comprende un piano differente che si ripartisce in:
- 84 rate per le richieste presentate nel biennio 2025/26;
- 96 rate per le richieste negli anni 2027/28;
- 108 rate per le richieste del 2029;
- infine si arriverà a 120 rate per le richieste a partire dal 2030.
Nei casi in cui invece la difficoltà economica sia attestata si può richiedere già da quest’anno una rateizzazione di 120 pagamenti, soprattutto se le somme ascritte superano la soglia dei 120mila euro. Va ricordato comunque che il pagamento delle rate è sempre mensile.
A questo punto va da sé che diventa fondamentale dimostrare la propria condizione di difficoltà economica. Il Ministero di Economia e Finanza ha pubblicato lo scorso 27 dicembre un decreto nel quale sono contenuti i criteri valutativi di disagio economico. Essenzialmente nei parametri si prevede che per le persone fisiche come per le ditte individuali in regime semplificato sia l‘ISEE a stabilire la condizione economica.
Per tutti gli altri soggetti si richiede, invece, l’indice di qualità e l’indice Alfa; per i condomini è r ichiesto l’indice Beta. Quando il disagio economico è causato da calamità naturali come terremoti, incendi e così via la difficoltà economica si può certificare attraverso il documento di inagibilità rilasciato da Comune di riferimento entro sei mesi dalla presentazione dell’istanza.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono a disposizione i nuovi moduli di richiesta per la dilazione delle rate, da scaricare e compilare a seconda delle esigenze.