Al momento della pensione mancano dei contributi nell’estratto conto INPS? La soluzione immediata per risolvere la situazione.
Arrivare alla pensione è un grande traguardo di vita, tuttavia potrebbe presentarsi qualche problema sostanziale. Un esempio? Non trovare nell’estratto contributivo, fornito dall’INPS, i contributi versati, per l’appunto, che coprono un preciso arco temporale lavorativo.
Dinanzi a questa situazione sopraggiunge il panico poiché si ritiene di aver ‘perso’ anni di pensione sebbene quegli stessi contributi siano presenti sul libretto professionale. I conti non tornano. Quindi come agire per far quadrare, in modo corretto, la propria condizione previdenziale?
Esiste un rimedio a cui nessuno aveva mai pensato prima d’ora. Un modo che permetta di riscattare quanto dovuto. Infatti tantissimi si sono accorti dell’anomalia, non potendo fare alcunché, ma adesso tutto cambierà. Bastano pochi requisiti e, finalmente, si potranno ottenere i contributi.
Contributi mancanti nell’estratto conto INPS: come fare per averli indietro
Può capitare che sorgano circostanze atipiche, magari riferite a rapporti di lavoro subordinati datati. Per esempio il mancato versamento dei contributi. Qualora non fosse concesso effettuare una segnalazione all’INPS, perché trattasi di contributi soggetti a prescrizione, resta un’unica soluzione.
Costituire una rendita vitalizia, l’alternativa necessaria. E come fare? La legge richiede al datore di lavoro o ai suoi eredi di stabilire una rendita vitalizia reversibile corrispondente alla quota di pensione che sarebbe spettata al lavoratore sulla base di quei mancati contributi.
Oppure, nel caso in cui sia una via impraticabile quella di poter ottenere il quantum dovuto dal proprio datore, il dipendente stesso o i suoi eredi possono riscattare gli anni di contributi mancanti, sostenendo personalmente i costi e, al contempo, facendo richiesta per ottenere il risarcimento del danno.
Tuttavia sorge un’altra questione da analizzare approfonditamente: come provare l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato a cui mancano i contributi? A questo riguardo, sia l’INPS che la sentenza 14416/2019 della Corte di Cassazione hanno risposto in tal senso: elemento essenziale un documento scritto e datato.
Perciò, per poter far valere il proprio diritto, la conditio sine qua non è la prova di un rapporto lavorativo dipendente dimostrato attraverso un atto scritto riportante la data di inizio del rapporto medesimo. Mentre è ammessa la prova testimoniale che attesti la durata effettiva e la retribuzione.
Una soluzione che in pochi conoscono ma risolutiva. Riassumendo brevemente: qualora risultassero mancanti dei contributi nell’estratto conto INPS, esiste la possibilità di riscattarli. Tuttavia fondamentale provare effettivamente l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato mediante documentazione scritta.