ISEE 2025: sarà necessario recuperare tutte le giacenze medie per il rinnovo di quest’anno. Ma c’è un trucco che ti permette di velocizzare senza aspettare nessuno
L’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento fondamentale per accedere a numerosi bonus e agevolazioni destinati alle famiglie. Si tratta di un documento che fotografa la condizione economica di un nucleo familiare, prendendo in considerazione redditi, patrimoni e composizione del nucleo stesso. Ogni anno, milioni di italiani si trovano a doverlo compilare per ottenere sconti su tasse universitarie, agevolazioni sulle bollette e contributi per figli a carico e tanto altro.
Per calcolare l’ISEE, bisogna raccogliere una serie di documenti che descrivono la situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare. Tra i principali:
Tra tutti questi, il recupero della giacenza media dei conti correnti è spesso una delle operazioni più complesse, ma è essenziale per completare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). La giacenza media è l’importo medio delle somme presenti su un conto corrente o una carta durante l’arco di un anno. Questo dato è cruciale perché consente di determinare il valore del patrimonio mobiliare di una famiglia.
Ogni istituto di credito ha l’obbligo di fornire ai propri clienti la giacenza media annuale, ma richiederla direttamente alla banca o alla posta può rivelarsi un processo non sempre immediato anche se molti istituti stanno avendo la premura di inviarla al diretto interessato e ancor prima del nuovo anno.
Per calcolare l’ISEE di un determinato anno, si utilizzano i dati patrimoniali e reddituali di due anni prima. Quindi, per l’ISEE 2025, si dovranno fornire i dati relativi all’anno 2023. Questo significa che, se devi recuperare le tue giacenze medie, dovrai fare riferimento a quanto accaduto sul tuo conto corrente durante il 2023.
Se hai fretta di ottenere la tua giacenza media, piuttosto che avere questa direttamente, c’è un metodo semplice e veloce che puoi utilizzare senza dover aspettare risposte dalla banca. La maggior parte degli istituti bancari, infatti, include questo dato direttamente negli estratti conto che puoi scaricare dal tuo home banking.
Ecco come fare:
Se non riesci a trovarlo, potrebbe essere necessario scaricare più estratti conto trimestrali o semestrali per ricostruire i dati, ma è comunque un’operazione rapida rispetto alla richiesta in filiale. Ma l’estratto conto è fondamentale perché contiene anche l’ISEE e velocizza tale iter.
Questo sistema ti consente di risparmiare tempo prezioso e di avere il controllo diretto sui tuoi documenti. Non sarà necessario spulciare nei messaggi per capire se ti è eventualmente arrivata o non è opportuno recarsi fisicamente in sede. Inoltre, con l’aumento della digitalizzazione, la maggior parte delle banche ha reso questi dati facilmente accessibili ai propri clienti. Non dovrai fare altro che scaricare il file e, in pochi minuti, avrai tutto ciò che ti serve per completare la tua DSU per il documento da portare direttamente al CAF.
Dimenticare o omettere volutamente la giacenza media durante la compilazione dell’ISEE può avere conseguenze serie. Se le informazioni fornite risultano incomplete o errate, si rischia non solo di perdere l’accesso a importanti agevolazioni, ma anche di incorrere in controlli fiscali e sanzioni amministrative. In caso di dichiarazioni false, la normativa prevede addirittura l’obbligo di restituire i benefici ricevuti indebitamente, con interessi e penali. Pertanto, è sempre meglio verificare con attenzione tutti i dati e recuperare quelli mancanti prima di presentare la DSU. E ci si ricorda di una carta dimenticata o altro tipo di errore si può tornare al Caf per l’integrazione.
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