Sul web è pieno di notizie riguardanti una presunta tassa applicata al libretto di circolazione dell’auto, ma cosa c’è di vero?
La necessità di pagare tasse è argomento di discussione evergreen che viene tirato fuori nel corso dell’anno a più riprese, sia perché ci possono essere delle novità legislative che aggiungono o tolgono determinate imposte, sia perché trattandosi di un obbligo spesso difficile da assolvere rimane argomento di comune interesse.
Ci sono in particolare alcune tipologie di imposte che vengono spesso tirate in ballo dai media e dai politici poiché si tratta di tasse che sono diffusamente mal sopportate dalla cittadinanza. L’esempio principe è chiaramente quello del Canone Rai, ma tra le tasse meno popolari c’è di certo anche il bollo auto, ovvero la tassa di possesso del veicolo.
L’idea dunque che a questa tassa, alla revisione e all’assicurazione si aggiunga un ulteriore costo fisso nella gestione del mezzo di trasporto accende non poco gli animi degli italiani, già inviperiti per l’obbligo di pagamento di queste spese che rende gravoso il possesso di un mezzo motorizzato.
Quando è cominciata a circolare la voce secondo cui il governo avrebbe stabilito il pagamento su una tassa applicata al libretto di circolazione – documento fondamentale che attesta la proprietà del mezzo oltre che la sua regolarità – ecco che si è diffusa a macchia d’olio ed è stata ripresa non solo sui social ma anche da diverse realtà che si occupano di informazione.
C’è una nuova tassa sul libretto di circolazione? Ecco cosa c’è di vero
Prima di addentrarci sulla questione analizziamo la presunta notizia in sé da un punto di vista logico. Il libretto di circolazione è il documento che attesta il possesso del veicolo e che certifica la sua regolarità a norma di legge, dunque una tassa applicata a questo documento sarebbe rivolta al possesso dell’auto, dunque ridondante rispetto al bollo che già viene pagato.
Questa semplice osservazione ci permette di accendere un campanello d’allarme ed infatti basta controllare i siti d’informazione ufficiale del governo per scoprire che non esiste alcuna nuova tassa sulle auto applicata al libretto di circolazione. Ma da dove nasce questo malinteso? E per quale ragione si è diffusa una voce che è palesemente falsa?
L’equivoco nasce dalle discussioni relative ai costi amministrativi legati alla revisione periodica e a quelli inerenti alla digitalizzazione dei documenti di circolazione e di proprietà. Si tratta di tematiche che sono state discusse e che verranno nuovamente affrontate in queste settimane ma alle quali non è legata l’idea di istituire una nuova tassa.
Sul perché la voce si sia diffusa è presto detto, tantissime realtà hanno riportato le voci presenti sui social senza fare l’opportuno fact checking, creando un’ondata di disinformazione che gli algoritmi di Google e degli altri browser non sono stati in grado di arginare.